Lucca, Mario sta bene: ma certe proverbiali mamme sono troppo prolifiche

Marika e Mario, uno dei due cavalli che usa per suo lavoro di trasporto turistico a Lucca, stanno bene: ma che rabbia, e che paura

La carrozza di Mario a Lucca - da La Nazione
Lucca, 2 gennaio 2024 – Abbiamo preso un brutto spavento leggendo la notizia sui quotidiani on-line, ma possiamo chiarire alcuni punti.

Punto primo: Marika e Mario, uno dei due cavalli che lavorano con ‘la Bimba della Carrozza’ di Lucca non sono feriti.

Anche se Mario questa mattina, dopo aver pestato un petardo in piazza Napoleone, si è spaventato ed è andato a finire contro una macchina: la carrozza si è sfasciata, l’automobile ha avuto molti danni.

Punto secondo: di cretini, purtroppo, è pieno il mondo ma ce n’è una quota desolantemente alta che da un paio di anni a questa parte è uscita allo scoperto e si muove apertamente tra noi.

Una volta i cretini si vergognavano di essere cretini: adesso pare non si stanchino mai di dimostrare la loro qualità, sia nel mondo reale che nel mondo virtuale.

Come è un cretino qualunque cretino che non sa misurare la portata di quelli che, cretinamente, ritiene scherzi.

Non bastano i botti, i fuochi artificiali e i petardi della mezzanotte del 31 dicembre, no: gliene rimangono abbastanza in tasca da fare danno anche dopo.

Non sappiamo al momento chi è il responsabile dell’incidente occorso al buonissimo Mario, un cavallo che è (con il socio Luigi) uno dei beniamini di chi abita o lavora in centro storico a Lucca.

Ma possiamo immaginare il suo spavento, il terrore che lo ha preso all’improvviso quando ha pestato quella castagnola o petardo che fosse.

Sappiamo il tempo che ci vorrà a fargli passare la paura, se gli passerà.

Sappiamo che era successo lo stesso a Luigi, proprio un anno fa: ce lo ricordiamo bene, ne abbiamo scritto  suo tempo.

Sappiamo quanto può stare male Marika: una ragazza innamorata dei suoi cavalli e del suo lavoro.

Che per pura passione dedica ore e ore del suo tempo a cercare di far capire a chi (molto evidentemente, in certi casi) non conosce nè capisce tutto il bello che c’è dietro una attività che lei svolge con correttezza, professionalità e impegno.

E no, la colpa non è di chi lavora in città con un cavallo: la colpa è del cretino che usa i petardi, in città o altrove.

Queste righe sono il nostro abbraccio a Marika e le nostre carezze a Mario: ai cretini auguriamo di crescere, qualunque età abbiano.

Qui la fonte della notizia, da la Nazione di Lucca