Fei: la Russia nega la guerra e si appella

La Federazione Equestre Russa tenta l’opposizione alla decisione prese dalla Fei in merito agli eventi e alle partecipazioni di atleti russi alle gare

Sanzione record della Fei: 20 anni di sospensione a Abdul Aziz Bin Faisal Al Qasimi

Bologna, 31 maggio 2022 – Una decisione…”politicamente discriminatoria in termini etici e contraria alle norme etiche e morali di regole e regolamenti Fei”.

È questa la posizione con la quale la Federazione Equestre Russa si è presentata in una seduta d’appello da remoto, di fronte al Tribunale della Fei composto da Harveen Thauli (CAN), Cesar Torrente (COL) e Armand Leone (USA).

La Federazione Russa lamenta, in pratica, il veto della Federazione Equestre Internazionale riguardo alle gare in calendario in Russia e Bielorussia, nonché il divieto di partecipazione a eventi da parte di tuti gli atleti e gli official russi. Secondo gli appellanti, la Fei avrebbe agito in violazione del suo stesso statuto nella decisione presa come ferma protesta a seguito dell’invasione dell’Ukraina.

Dal canto proprio, la Fei ha invece sottolineato come sia previsto dal proprio statuto che il proprio Board abbia facoltà decisionale su situazioni emergenziali. Anche se si tratta di misure che in condizioni di non emergenza dovrebbero essere sottoposte all’attenzione dell’Assemblea Generale.

Ma proprio sul punto dell’emergenzialità, la controparte russa ha voluto di nuovo sottolineare come non ci fosse evidenza del fatto che la presupposta invasione dell’Ukraina costituisse una emergenza. Anzi, che non c’è evidenza della stessa guerra in Ukraina.

Il responso

«L’azione militare russa ha avuto come esito il congelamento degli sport equestri in Ukraina. E ha esposto a rischio di vita gli atleti ucraini, gli official e i cavalli, precludendo loro la possibilità di partecipare a eventi Fei. Con il provvedimento contro Russia e Bielorussa, la Fei ha inteso difendere l’integrità e la giustizia degli eventi Fei». È stata questa la linea ferma della Fei, che ha inoltre ricordato di aver anche ottemperato a quanto richiesto dal Comitato Olimpico Internazionale.

Alla fine di una accesa discussione che è arrivata a toccare anche temi come l’impiego tra gli sportivi russi di simboli divenuto famosi con la Z, il tribunale Fei ha deciso che la scelta della Federazione Internazionale è stata lecita. Rigettando l’appello russo. E disponendo che la federazione Russa paghi i costi del procedimento per una cifra pare a 3mila franchi svizzeri.

 

Per il verbale del procedimento CLICCA QUI (pdf in Inglese)