Lo scorso 21 giugno, al Museo Archeologico di Sestri Levante, la dott.ssa Evelina Isola co-fondatrice del progetto “I Cavalli Selvaggi dell’Aveto – Wild Horsewatching®”, con la neolaureata Sara Carmeli sono state ospiti di un partecipato evento alla presenza dell’assessora Maura Caleffi e con la moderazione della giornalista e scrittrice Laura Guglielmi.
L’evento è stato anche l’occasione per rispondere alle dichiarazioni dell’onorevole Rita Dalla Chiesa e del consigliere regionale Carlo Bagnasco, che hanno definito i cavalli come “pericolosi” per famiglie e coltivatori, spiegando in modo chiaro perché si tratta di disinformazione.
«Continuiamo a stupirci di come, dopo più di 10 anni di divulgazione e monitoraggio della popolazione, ciclicamente arrivino dichiarazioni (o peggio azioni) di politici o “esperti” che descrivono i cavalli rewild – non solo come un problema – ma addirittura come pericolosi!».
I cavalli – quelli dell’Aveto e tutti gli altri – non sono animali intrinsecamente pericolosi, né tanto meno portatori di malattie (come abbiamo recentemente sentito dire!). Il problema principale, e che realmente può costituire un potenziale rischio, è la presenza su strada. E per questo abbiamo già avuto l’opportunità di proporre agli enti competenti dei piani d’azione ad hoc che siamo fiduciose vengano messi in pratica.
Come ha ricordato Guglielmi, che conosce Evelina Isola e il suo approccio scientifico da quasi 10 anni, il progetto ha spesso affrontato ostacoli e diffidenze, arrivando addirittura a subire atti intimidatori. E ha ricordato l’impatto profondo che la sua dedizione ha avuto su Sara Carmeli (e molti altri studenti) che grazie all’esperienza con i cavalli ha ritrovato motivazione e completato con successo la propria tesi di laurea.
«Di fatto ogni proposta, ogni iniziativa portata aventi in questi anni, anche con l’appoggio di una parte della politica e di tecnici regionali, è stata stoppata o fatta cadere nel vuoto. Studiamo il fenomeno da 10 anni e solo chi lo conosce a fondo può fornire approcci informati e basati sulla conoscenza di questi animali che, ricordiamolo, sono animali sociali e per cui la loro gestione deve tenere conto dei loro schemi comportamentali».
«Il nostro obiettivo ultimo è quello di ottenere – a livello europeo – il riconoscimento di uno status giuridico ad hoc per gli animali inselvatichiti. Si tratta di un atto dovuto: quello dei cavalli avetani non è l’unico caso né di equidi, né di altri animali che si trovano in un limbo normativo. Animali domestici che da decenni vivono liberi allo stato selvaggio che non possono essere soggetti alle stesse normative o alla stessa gestione dei domestici allevati dagli esseri umani, ma che non sono nemmeno selvatici. Uno status giuridico ad hoc per i “rewild” è necessario in tutta Europa e risolverebbe l’annoso problema della competenza che attualmente non si definisce né in ambito sanitario né ambientale». Dichiara Isola.
Per fugare ogni dubbio, I Cavalli Selvaggi dell’Aveto Wild Horse Watching invitano l’on. Rita Dalla Chiesa e il consigliere Bagnasco a partecipare a un’escursione di horsewatching, per osservare di persona il comportamento pacifico degli animali.
Fonte: comunicato stampa