Sa Carrela ‘e nanti torna dopo due anni

Il Carnevale di Santu Lussurgiu riaccende la tradizione equestre della Sardegna, per una delle sue feste tradizionali più sentite e spettacolari. Dove i cavalieri e i cavalli sono protagonisti

Bologna, 6 febbraio 2023 – È tra le corse di cavalli più antiche e spettacolari della Sardegna. Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, Sa Carrela ‘e nanti torna ad animare Santu Lussurgiu con importanti novità e con una voglia di ripartire più forte che mai.

L’evento prende il via il 12 febbraio, con la tipica “prima domenica” in cui si svolgeranno le prove generali della manifestazione.

Le corse ufficiali, con i cavalieri in abiti tradizionali e in maschera, avranno invece luogo tra il 19 e il 21 febbraio, con chiusura il martedì grasso.

L’entusiasmo traspare palpabile nelle parole di Diego Loi, primo cittadino di Santu Lussurgiu. «Sarà il grande ritorno dopo due anni di stop. Finalmente riabbracciamo la normalità. A brevissimo avremo una riunione in Prefettura per definire i dettagli organizzativi. Non mi risulta che quest’anno ci saranno prescrizioni particolari dopo l’ultimo biennio di rinunce. Faremo di tutto perché Sa Carrela ‘e nanti torni nel suo massimo splendore».

Anno dopo anno – dopo la pausa imposta dal Covid con ancora maggiore energia – l’Amministrazione comunale insieme con l’Associazione cavalieri e tutti i soggetti coinvolti, punta a qualificare e potenziare sempre più la manifestazione, che continua a godere di due riconoscimenti di spessore: quello del Ministero quale “Carnevale Storico d’Italia” e quello della Regione Sardegna quale “Manifestazione di grande interesse turistico”.

Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da edizioni speciali. Nel 2022 l’evento si è celebrato in estate nella frazione di San Leonardo di Siete Fuentes con “Parezas de Sa Carrela ’e nanti”.”  Nel 2021 invece la manifestazione è stata virtuale. Un’edizione “futuristica”, capace di guardare e relazionarsi con il passato in una veste del tutto moderna dal titolo Memoriae.

Quest’anno, nonostante non si abbiano ancora numeri precisi sulle adesioni per via delle procedure di iscrizione che si espleteranno nei prossimi giorni, la speranza è che ci sia grande entusiasmo e partecipazione anche da parte dei giovani. Dal fermento che si percepisce, sembra che saranno numerosi i cavalieri che si contenderanno il prestigio di questa manifestazione millenaria.

 

Tradizione ed emozione

Le tradizioni equestri come quella di Santu Lussurgiu sono molto antiche. Hanno avuto origine nel Tardo Medioevo per poi svilupparsi ai tempi dei Giudici di Arborea e dei viceré spagnoli che puntarono sull’allevamento di razze speciali per le corse.

Sa Carrela ‘e nanti, letteralmente “la strada di davanti”, si riferisce alla storica via principale del paese – via Roma – tratto nel tempo divenuto caratteristico e imprescindibile della manifestazione, tanto da identificarne il nome.

La via di 350 metri è divisa in zone. La prima, s’iscappadorzu è quella in cui si presentano i cavalieri che a coppie di due, e spesso con maschere diverse per i diversi giorni, sfrecciano a tutta velocità fino a Santu Ienzu, punto di arrivo e fine del paese, per poi tornare da “sa carrela ‘e segusu” (la strada di dietro) e ripercorrere nuovamente la via, fino a mezz’ora prima del tramonto.

Nelle corse a pariglia che si svolgono durante il Carnevale a Santu Lussurgiu, i cavalieri mostrano abilità equestri impressionanti, accompagnate da una grande compostezza. Non solo perché lo impone la tradizione. Ma anche perché sancito dalle regole che accompagnano la manifestazione fin dalle sue origini, tratte delle esercitazioni delle cavallerie leggere.

Anche se esistono dei premi, non si partecipa per essere premiati. I cavalieri partecipano per mostrare il proprio valore e le proprie abilità. Sono loro i veri protagonisti insieme ai cavalli.

«Sa Carrela ‘e nanti chiama a sé l’intera comunità. Che si riunisce intorno allo spettacolo acrobatico e all’interno delle cantine» afferma Diego Deriu, Presidente dell’Associazione Cavalieri. Aggiunge Deriu «ai visitatori che sceglieranno di farci visita consigliamo di arrivare dalla mattina. Da noi non ci sono biglietti, quindi chi arriva prima si assicura i posti migliori. E all’imbrunire, terminata Sa Carrela ‘e nanti, sarà possibile intrattenersi lungo le vie di Santu Lussurgiu, alla scoperta della grande ospitalità del paese».

 

Per ogni infomazione CLICCA QUI