La direzione del servizio veterinario del Ministero dell’Agricoltura in Namibia ha reso noto che nel paese è in atto una epidemia di African Horse Sickness.
La peste equina africana (AHS) è una malattia virale infettiva ad alto tasso di mortalità ma non contagiosa. Ne è responsabile un virus RNA bicatenario della famiglia Reoviridae, genere Orbivirus, e colpisce tutte le specie di equidi. La AHS è trasmessa da almeno due specie di Culicoides (moscerini mordaci della famiglia Ceratopogonidae) ed è caratterizzata da alterazioni delle funzioni respiratorie e circolatorie. I sintomi di questa terribile malattia sono morte improvvisa, tosse, schiuma dal naso, ingrossamento dei linfonodi e febbre.
Al momento in Namibia ne sono stati rilevati almeno 25 casi che hanno tutti portato al decesso degli animali.
Secondo la nota delle autorità competenti del paese dell’Africa Sud-occidentale, si comunica che le misure per controllare e prevenire l’ulteriore diffusione della malattia sono state messe in atto con effetto immediato, in linea con l’Animal Health Act 1 del 2011.
Queste includono la quarantena delle scuderie che ospitano animali colpiti dalla malattia. Inoltre, la circolazione di cavalli e asini all’interno dei distretti veterinari con focolai sospetti o confermati sarà consentita solo sotto la copertura di un permesso veterinario di circolazione, a condizione che gli animali abbiano ricevuto le vaccinazioni complete.
Un problema lontano? Forse… La peste equina africana è diffusa in Africa centrale, Sudafrica e occasionalmente in Nordafrica. Gli ultimi casi in Europa sono stati registrati dal 1987 al 1990 in Spagna e nel 1989 in Portogallo. Ma la biosicurezza rimane una priorità.