Da Horse Angels, l’Italia del trotto nei dati Uet 2021

Una lettura incrociata dei numeri per valutare la salute di un segmento importante dell’ippica italiana. Per Horse Angels: «Servono controlli anche in allenamento, come in Francia e in Svezia». Ancora troppo alti i casi in Italia

Bologna, 15 aprile 2022 – Sono stati resi disponibili i dati dell’Union Européene du Trot (UET) 2021. Una preziosa analisi espressa ‘per numeri’ di un segmento ippico di grande valore. Numeri che sicuramente è molto interessante leggere ed interpretare nella maniera più aderente possibile alla realtà.

Partiamo per esempio dal numero delle corse. Secondo i dati Eut, prendendo in esame i primi tre paesi in ‘classifica’, la stagione 2021 è andata così:

  • FRANCIA: 11.029
  • SVEZIA: 7.339
  • ITALIA: 6.536

Con uno sguardo più allargato, comparando quinquennio dal 2017 a oggi, in Italia si è assistito a una flessione che quota un -8,22, la più alta rispetto a Francia e Svezia.

Passando al numero dei partenti, classifica fotocopia:

  • FRANCIA: 15.345
  • SVEZIA: 9.791
  • ITALIA: 5.767

E anche qui, la flessione maggiore sulla distanza è ‘made in Italy’, con il 9,26% di partenti in meno.

Terza attrice del segmento ippico è poi la location, ovvero gli ippodromi. E in questa classifica l’Italia scende in quinta posizione. In Francia operano 215 impianti, in Finlandia 42, in Svezia 33, in Russia 28 e in Italia 26. In questo caso si tratta di un dato ‘secco’ senza alcuna comparazione a realtà che si siano evolute o involute dal 2017 al 2021.

La nota più dolente

Il report descrive poi l’andamento analitico di allevamento, volume delle scommesse, tipologie delle giocate e, punto dolente per quanto riguarda la nostra ippica, il doping.

Uet indica che nel 2021 sono stati eseguiti, in competizione, oltre 15771 test in Francia, 9757 in Italia e 3924 in Svezia. Dato che va messo in relazione con il numero dei partenti e il numero delle corse per attribuirgli il giusto valore proporzionale.

Se si valutano i campioni francesi e svedesi, il dato numerico va splittato tra i test realizzati in corsa e quelli eseguiti in allenamento, in fasi qualificanti e in altre situazioni. Per quanto riguarda l’Italia invece, di doping si parla solo in corsa.

Venendo all’esito dei test doping, la Francia è a quota 30, mentre l’Italia a 29. Ma come si è detto in precedenza, è necessario incrociare più dati… Le 30 positività della Francia, raffrontate con il numero dei partenti e delle corse è un dato decisamente inferiore rispetto ai 29 italiani. E questo, per la reputazione dell’ippica nostrana non va assolutamente bene.

La proposta di Horse Angels

Francia e Svezia, per sconfiggere il doping fanno controlli anche nei centri di allenamento, mentre in Italia ciò non accade. Per questa ragione Horse Angels Odv, che capitanata da Roberta Ravello segue il mondo dell’ippica, chiede al Mipaaf di predisporre iter di controllo e test antidoping anche nei centri di allenamento. «Uno sport pulito, un’ippica trasparente è funzionale tanto per il benessere dei cavalli quanto per la credibilità del comparto. Con la tradizione che contraddistingue il nostro allevamento e con la qualità dei nostri trainer e driver è davvero un peccato incassare record tanto negativi. Dobbiamo fare il possibile perché nel 2022 il trend possa trovare un meritato riscatto».

Per scaricare il report UET 2021 in versione integrale (formato pdf) CLICCA QUI

 

Fonte: Comunicato Horse Angels