La frusta è dannosa (ma già lo sapevamo…)

Uno studio scientifico rileva come, tra le altre forme coercitive, anche l’uso della frusta possa predisporre il cavallo a indicenti durante il trasporto

Un trasporto sereno è il modo più sicuro per viaggiare. Lo dice la scienza ©ASammito

Bologna, 7 febbraio 2021 – Secondo uno studio apparso sulla rivista scientifica internazionale Animals emergerebbe evidenza che l’uso della frusta durante il carico dei cavalli sul van è uno dei fattori che fa aumentare la possibilità di incidenti anche durante il trasporto.

Lo studio, che tra parentesi è italianissimo, si basa sulle risposte a 37 domande che sono state rivolte a persone coinvolte abitualmente nel trasporto di cavalli. Sia per scopi professionali, sia per scopi ricreativi.

Le domande avevano come obiettivo l’identificazione dei fattori di rischio nei casi di incidenti fisici o comportamentali nei cavalli trasportati.

 

Il viaggiatore ben educato

Tra i problemi comportamentali, gli studiosi hanno chiesto di segnalare stati di ansia prima del carico sul trasporto, rifiuto di entrare nel trailer, calci e perdita di equilibrio durante il trasporto. Il tutto per un lasso di tempo di due anni antecedenti al sondaggio.

Secondo le risposte fornite, i problemi comportamentali hanno interessato il 14,45% dei 148 intervistati.

La probabilità di mostrare problemi comportamentali è risultata 5 volte più alta se a condurre il cavallo sul trasporto era una donna o non ci fosse un fondo appropriato e 3 volte maggiore se non erano stati controllati i freni del trailer.

In caso di carico con lunghina e frusta, la casistica dei comportamenti problematici ha superato ampiamente le 5 volte. I cavalli fatti salire sul trasporto dopo sedazione sono risultati 13 volte più a rischio di comportamenti difficili.

«Si è portati a credere che il cavallo ‘leggermente’ sedato sia meno a rischio di farsi male durante le operazioni di carico e scarico dal trasporto – ha spiegato Francesca Dai, una delle ricercatrici – e invece proprio la sedazione riduce la capacità del cavallo di mantenersi in equilibrio».

 

Incidenti fisici

Nel computo complessivo degli intervistati, l’11,49% ha ammesso che il cavallo si era procurato qualche lesione durante il trasporto.

La probabilità di un cavallo di essere vittima di incidente durante il trasporto è 8 volte più alta se l’animale ha anche un comportamento difficile. In pratica, se un cavallo ha problemi comportamentali legati al trasporto, è più prono di altri a farsi male.

Se abbiamo dovuto ingaggiare una lotta con lunghina e frusta per farlo salire sul trasporto, tanto per capirci, è più a rischio.

 

E l’uomo?

Un altro dato interessante è emerso dallo studio: nel 50% dei casi in cui un cavallo si è fatto male durante il trasporto, anche chi lo accompagnava ha subito delle ferite.

Tra gli incidenti ‘umani’ più frequenti, bruciature alle mani (sfregamento della lunghina), ferite al capo, danni a tendini e legamenti, ferite ai tessuti molli, dislocazioni e slogature.

In pratica, le parti più colpite sono le mani, il petto, la schiena e le gambe.

 

Gli autori

Nonostante l’invito a prendere i dati con cautela data l’esiguità degli intervistati, si tratta comunque di una investigazione scientifica sulle criticità dei trasporti. Il tutto in un’ottica di miglioramento della sicurezza per cavalli e uomini.

Il team di ricerca era composto da Francesca Dai, Michela Minero (Università di Milano); Martina Zappaterra, Francesca Bocchini e Barbara Padalino (Università di Bologna) e Christopher Riley, (Massey University in Nuova Zelanda).

 

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