Progetto Uni-Arti: l’ambulanza veterinaria entra nelle università

Animal Rescue Team Italia: con UNI-ARTI, le ambulanze equine ‘entrano in aula’ nelle facoltà di Medicina Veterinaria di Camerino, Teramo, Parma, Bologna, Lodi e Perugia

Uni-Arti entra all'università! Foto Animal Rescue Team Italia
Bologna, 16 aprile 2023 – Come fare ad avvicinare i futuri medici veterinari alla vita vera di chi opera sul campo nelle emergenze?

Ci ha pensato Animal Rescue-Team: a spiegare l’idea è il dottor Matteo Galliani, in un botta e risposta condotto da Elena Venturelli.

Dott. Galliani, eccoci di nuovo insieme per parlare di un nuovo progetto targato Animal Rescue Team Italia. Progetto UNI-ARTI, di cosa si tratta?

“UNI-ARTI è un nuovissimo progetto formativo nato dalla collaborazione tra Animal Rescue Team Italia e il mondo universitario rappresentato dalle facoltà di Medicina Veterinaria di Camerino, Teramo, Parma, Bologna, Lodi e Perugia. Ha lo scopo di mettere a confronto gli studenti con quella che è la realtà del medico veterinario ippiatra negli sport equestri, con particolare riferimento al benessere del cavallo sportivo e a quelli che sono i servizi di primo soccorso attraverso l’utilizzo dell’ambulanza veterinaria”.

Da cosa nasce UNI-ARTI?

“Negli anni l’utilizzo di mezzi di soccorso come le ambulanze ha trovato sempre di più riscontro all’ interno dei comitati organizzatori delle varie federazioni perché, come per gli esseri umani, le norme internazionali prevedono che ci sia in caso di necessità un mezzo per il soccorso e recupero dei soggetti feriti, traumatizzati o incapaci di movimento. In questi ultimi anni c’ è stata un ‘evoluzione tecnologica e di conoscenze in merito al trasporto dei cavalli traumatizzati. La necessità di estendere queste conoscenze in maniera sempre più estesa agli addetti ai lavori è alla base dell’ attività di ARTI. Questo progetto in particolare è frutto della collaborazione con i docenti universitari da cui è partita l’ idea di mettere in comunicazione il mondo universitario con quello della libera professione”.

Come è strutturato questo progetto?

“Sono giornate formative rivolte agli studenti del quarto e quinto anno ma anche ai neolaureati e sono costituite da una parte teorica, in cui vengono trattati argomenti di traumatologia e chirurgia equina, si affrontano i principali regolamenti con accenno alle varie federazioni e allo stato dell’arte dal punto di vista legislativo e si parla degli ambienti di lavoro sportivi , facendo riferimento ai vari campi applicativi. E’ prevista poi la parte pratica in cui il protagonista è un manichino e i vari accessori per il soccorso come la slitta, la gruccia ecc. Anche le sessioni pratiche sono associate a un attento riferimento ai regolamenti , ad esempio è vietato il trascinamento degli animali e è previsto appunto l’utilizzo della slitta che è fondamentale in ambito sportivo per i cavalli a terra e penso a soggetti con sintomi neurologici come
possono essere quelli colpiti da Herpesvirus o West Nile Virus, o ancora soggetti “imboxati” o cavalli anziani“.

So che siete reduci dalla prima tappa del progetto presso l’Università di Camerino, quali sono le prime impressioni?

“Molto buone, abbiamo ottenuto ottimi riscontri sia da parte dei docenti che degli studenti che sono stati estremamente partecipi a un’ attività per loro nuova e molto vicina al mondo del lavoro“.

Quali sono i prossimi impegni?

 

“Come accennavo hanno aderito al progetto, oltre a quella di Camerino, anche le facoltà di Teramo, Parma, Bologna, Lodi e Perugia. La prossima tappa è prevista a Parma l’11 maggio 2023; seguiranno entro la fine di maggio Teramo e Perugia. Siamo davvero entusiasti che abbiano aderito delle facoltà così prestigiose e speriamo di ampliare sempre di più il nostro “bacino formativo” perché l’ obiettivo di ARTI è diffondere i principi di benessere e assistenza che sono alla base dell’esistenza stessa dell’ associazione“.