Cavalli Maremmani a Canino: parla Filippo Sbardella, presidente Anam

Un evento importante per la razza, logico quindi sentire in merito il presidente di Anam, Filippo Sbardella

Una giumenta Maremmana alla edizione 2022 della Mostra di Canino, foto di Maria Cristina Magri
Viterbo, 23 settembre 2023 – Oggi a Canino è cominciata la 43° Mostra Nazionale del Cavallo Maremmano, con la tappa del Campionato nazionale di morfologia Anam e pre-selezione dei puledri di 2 anni per l’approvazione a stalloni.

Un evento importante per la razza, logico quindi sentire in merito il presidente della Associazione nazionale allevatori cavallo dei razza Maremmana, Filippo Sbardella.

Un appuntamento di quelli contano, qui a Canino.

“Sicuramente imperdibile. Per me poi è sempre l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte dell’allevamento e della selezione. Come sappiamo il cavallo Maremmano è molto seguito dal punto di vista selettivo, basti pensare al Performance test dei maschi e delle femmine. Questo è un momento di raccolta dei cavalli di tutta Italia, perché i Maremmani sono allevati dal nord al sud della penisola, oltre che nelle regioni particolarmente vocate come Lazio e Toscana. Qui si fa il punto della situazione di un lavoro di anni”.

E’ cambiato qualcosa rispetto all’anno scorso,  che direzione ha preso il Maremmano in questi ultimi tempi?

“Non è cambiato nulla dall’anno scorso, gli schemi selettivi sono sempre gli stessi: proseguiamo sulla strada intrapresa”.

Se lei dovesse descrivere il Maremmano al classico marziano che non ne ha mai sentito parlare?

“Gli direi che è un cavallo storico dell’Italia, che le sue origini si perdono nei secoli partendo dai cavalli dei Romani e degli Etruschi. E che oggi è una eccellenza del patrimonio zootecnico nazionale di cui andare fieri”.

Una cosa che non manca all’ambiente del Maremmano è la passione di allevatori e ‘utilizzatori finali’.

“E’ vero: perché è un cavallo che attrae e si fa voler bene. Nonostante la crisi del settore – e no soltanto del settore allevatoriale –  è una realtà che ci sarà sempre, per tanti motivi. Primo tra tutti perché è un perfetto cavallo da diporto, che possono montare tutti”.

Presidente Sbardella, lei è nato in mezzo ai cavalli Maremmani, li conosce da sempre: ma la loro  dote che glieli fa stare così vicini al cuore anche adesso quale é?

“Sicuramente la lealtà: sono cavalli che non ti tradiscono mai, sono compagni di lavoro e di vita. Io li ho sempre visti così, come compagni di vita infaticabili e inesauribili. Perché quando ti danno la loro fiducia stai tranquillo che non ti lasciano per strada, sei in buone mani con loro”.

Buon fine settimana a tutti gli amici riuniti lì a Canino: e a presto per un resoconto dettagliato sulla due giorni laziale del cavallo Maremmano.