Addio a Barney Curley: re di scommesse e filantropia

All’età di 81 anni se n’è andato Barney Curley, considerato l’architetto di alcuni dei più grandi colpi di scommesse nelle isole britanniche e fondatore di un ente di beneficenza che ha aiutato tanti bambini in Africa.

Barney Curley, il filantropo spentosi a 81 anni, per i bookmaker britannici è stato il loro peggior incubo per oltre mezzo secolo

Bologna, martedì 25 maggio 2021 – In una vita straordinaria sia dentro sia fuori dal campo, Barney Curley ha vinto milioni di sterline dagli allibratori nel corso di molti decenni. E ne ha raccolti altri milioni per finanziare il suo lavoro in Zambia con l’associazione benefica Direct Aid For Africa ( Dafa ), che ha istituito dopo la morte di suo figlio di 18 anni, Charlie, nel 1995.

Curley si è sempre considerato fortunato a essere sopravvissuto a un grave caso di tubercolosi da adolescente, che lo ha tenuto a letto per nove mesi. Aveva intrapreso la strada per il sacerdozio in un seminario gesuita. Ma poi fu folgorato dal nostro mondo e scelse invece di intraprendere la carriera di allenatore e giocatore d’azzardo.

Ottenne il suo primo – e forse il suo più famoso – colpo di gambling a Bellewstown nel giugno 1975. Un cavallo chiamato Yellow Sam vinse a 20/1. Curley aveva organizzato una vasta rete di contatti per piazzare scommesse allo starting price su Yellow Sam nei betting shop fuori dall’ippodromo.

Barney Curley aveva scelto con grande cura il luogo per il colpo. L’unico collegamento di Bellewstown con il mondo esterno era una singola cabina telefonica. L’allenatore fece in modo che un complice occupasse la linea, sostenendo che doveva contattare una zia malata. Almeno fino a quando la corsa non fosse iniziata per evitare eventuali coperture o voci incontrollate e che scendesse la sua quota inesorabilmente.

Ovviamente, tutto andò a buon fine. Quella vittoria, nel 1975, si dice gli fruttò circa 2 milioni di sterline. La cabina telefonica di Bellewstown è ancora li dove 46 anni fa avvenne il fatto. Un pezzo da museo ben preservata.

La sola scommessa di Yellow Sam avrebbe assicurato a Curley un posto nell’immaginario delle corse nell’eterna lotta tra punta e banco. Ma questa vicenda ne accese inevitabilmente i riflettori sulla sua persona.

Nel 2010 tre vincenti su quattro gli permisero di vincere circa 4 milioni di sterline. Cifra recuperata dopo una serie di lotte in tribunale con Betfred che ha cercato di non pagare la cifra.

Se avesse vinto anche il quarto cavallo la vincita sarebbe stata di 20 milioni di sterline. Nel Gennaio 2014 fece un colpo similare con 4 milioni di sterline di profitto. Ma ormai la sua energia era tutta dedicata alla costruzione e alla manutenzione di scuole e ospedali in Zambia.

 

Fonte: The Guardian