Pony, l’assetto: la sicurezza si costruisce su solide basi

Quell’equilibrio che ti permette di montare a cavallo senza doverti attaccare alle redini e infastidire quindi la bocca del pony: il buon assetto è una sicurezza

Nell Roming e Marlon 192 ai FEI European Championships for Ponies | Eventing. Le Mans Law Photography
Bologna, 20 settembre 2023 – Quando abbiamo contattato Claudia Petersohn per questo articolo le abbiamo brevemente anticipato via Whatsapp l’argomento: la sicurezza dei bambini quando frequentano i pony.

E immediatamente dopo ci è venuto un dubbio: e la sicurezza dei pony quando frequentano bambini?

Ma a ben guardare le due cose dipendono in modo molto stretto l’una dall’altra. Pensate all’assetto, per esempio, che è proprio l’argomento di cui volevamo parlare con Petersohn, allenatrice e longeur di Volteggio.

Lo scopo di un buon assetto in sella è quello di non infastidire il pony, o il cavallo quando sarete più grandi: così lui lavorerà meglio, più sereno, felice e volenteroso.

Perché nessuno fa qualcosa di buon umore se viene infastidito, se è scomodo o fa più fatica del necessario: nemmeno i pony e i cavalli.

Ma che cosa vuol dire ‘buon assetto’?

“Significa avere quell’equilibrio che ti permette di montare a cavallo senza doverti attaccare alle redini e infastidire quindi la bocca del pony” ci spiega Claudia Petersohn. “Solo se hai un buon assetto sei in grado di gestire te stesso e anche i tuoi aiuti”.

Come si acquisisce questa abilità?

“Un buon esempio è quello che si fa in Germania. Lì non solo i bambini, ma anche gli adulti che cominciano a montare a cavallo fanno diverse lezioni di volteggio di base senza sella, col fascione e alla longe. Il numero di lezioni necessarie varia a seconda della ‘equicità’ di ognuno, ma tutti devono alla fine essere capaci di seguire il movimento del cavallo alle tre andature. Quando li vedono ben sicuri viene fatta provare la sella, ma sempre con il cavallo alla longe anche se hanno le redini in mano. Per aiutarsi a mantenere l’equilibrio c’è sempre una anello di corda davanti all’arcione. Una volta capaci di mantenere una buona posizione anche senza staffe e di battere la sella al trotto li lasciano liberi in campo, per poi cominciare con le lezioni in ripresa con altri pony”.

Effetti pratici?

“Si è molto più sicuri nell’affrontare cambi di equilibrio improvvisi, e il pony non verrà infastidito in bocca da qualcuno che gli si aggrappa alle redini. Non si vedranno quelle sgambate cattive, così brutte da vedere. Perché chi ha un buon assetto è capace di usare in modo corretto ed efficace gli aiuti”.

Ci vuole un po’ di tempo, non è come arrivare in maneggio e farsi subito un giro su un pony.

“Certo: ma è molto più sicuro fare in questo modo, e rispettoso verso il pony. Lavorare sulla sicurezza in sella e acquisire un buon assetto è un investimento sul futuro di quel bambino. Che domani sarà un cavaliere migliore, con basi più solide su cui costruire il proprio percorso anche agonistico”.

Chi è Claudia Petersohn

Cognome svedese ma nazionalità e formazione tedesca, pur essendo nata in America: Claudia Petersohn ha cominciato a fare Volteggio a 4 anni continuando fino ai 16, per poi dedicarsi al Salto ostacoli e al Dressage. Si è laureata come medico veterinario in Italia, ma è anche allenatrice longeur di quella che rimane la sua grande passione. Suoi allievi, tra i tanti, anche Rebecca Greggio e Davide Zanella: insieme al grigio Orlando Tancredi hanno conquistato il Bronzo nel Pas-de-deux a Herning 2022.