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127° Fieracavalli Verona, il giovedì: piccoli tesori nascosti
A Fieracavalli il giovedì non segna la fine, ma l’inizio di tutto: la giornata dedicata agli operatori si trasforma in un viaggio tra storia, emozione e passione. Dalla carrozza dei Litta Modignani al fascino dei cavalli agricoli italiani, un racconto che intreccia tradizione, cultura e persone che non possono vivere senza cavalli
“Arriva giovedì, e la settimana è già trascorsa” ha scritto da qualche parte George Herbert: che evidentemente non era mai stato a Fieracavalli, dove giovedì è l’inizio di tutto, l’alba dell’edizione corrente.
Come sempre approfittiamo il più possibile di questa giornata dedicata agli operatori del settore per goderci al massimo ogni padiglione. Il che vuol dire salutare gli amici, andare a cercare quel cavallo che conosciamo, vedere un po’ di cose che possono servire in scuderia.
Al Padiglione 2, quello del Masaf abbiamo trovato una vera chicca: ad accogliere i visitatori all’entrata c’è un delizioso break dog-cart, realizzato dai ben noti carrozzieri Sala di Milano.
La cosa veramente curiosa è il blasone che ancora orna lo sportello, con il motto “Terror et Pietas”: quello della nobile famiglia milanese dei Litta Modignani.
“Un Legn de caccia, una Cacciadora, costruita dalla ditta Cesare Sala che ha operato dal 1847 al 1890 ci fornisce un’indicazione sul suo committente. Litta Modignani Giulio, nacque a Milano il 28 sett. 1813 dal marchese Giovan Battista e Beatrice del marchese Ferdinando Cusani”, scrivono gli amici di TradizioneAttacchi.Eu di questa piccola meraviglia, ricostruendone la storia.
Inutile aggiungere che è inevitabile attaccare a questo legno anche la memoria di Alberto Litta Modignani, che al comando del II Gruppo squadroni del “Savoia Cavalleria” caricò a Isbuscenskij il 24 agosto 1942 perdendo la vita nello scontro.
Fu insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria: Giulio Litta Modignani, colui che ordinò questo break, era suo nonno.
Sul fondo dello stesso padiglione la mostra fotografica “Riflessi di Equilibrio“, evento collaterale al Forum Italiano Cavallo Arte Spettacolo e Teatro Equestre.
Trentacinque immagini, scattate negli anni dai fotografi del settore più noti, che raccontano la storia dello spettacolo equestre italiano degli ultimi decenni.
Un bel modo per ricordare la strada che ci ha portati sino ad ora, un momento di grazia in cui tanti professionisti italiani del teatro equestre sono i protagonisti principali degli show di tutto il mondo.
Ma oltre alla storia, a Fieracavalli c’è di più: ci sono i cavali veri, quelli che ti sporchi le scarpe con la polvere e altro per andarli a trovare ma chi se ne importa, senza non ci possiamo stare.
Un po’ per tradizione, un po’ per scaramanzia a noi piace cominciare dal Cavallo Agricolo Italiano da tiro pesante rapido: che sono i padroni di casa qui a Verona, amiamo ricordarlo.
‘Bestioni’ dal cuore generoso, giganti gentili che ti sorprendono sempre con la verve che esprimono nei movimenti nonostante la mole.
E che radunano attorno a sé generazioni di allevatori e appassionati, tutta gente forte che del tutto senza di loro non riesce a stare.
Come Paolo Ongaro, storico allevatore della razza e Giuseppe Pigozzi, per tanti anni direttore di Anacaitpr.
Li abbiamo trovati a bordo ring, con il catalogo della rassegna morfologica tra le mani e centinaia di riproduttori stampati negli occhi: quelle persone che quando ci parli non è mai tempo perso, e ti porti sempre via una frase che lucida i pensieri e spolvera le idee.
Dai Caitpr agli Haflinger è un attimo: e visto che il Presidente Anacrhai, Francesco Ramella, era senza groom ci siamo regalati l’emozione di fare da contrappeso alla sua maratona durante la presentazione delle razze italiane al padiglione 10.
L’Università di Verona, in collaborazione con Fieracavalli e Fise, Federazione italiana Sport equestri, studia le abilità cognitive degli atleti del...