Giuditta e la sua perla rara: Deg Ice Pearl, Gipsy Cob da salto!

Una razza selezionata per tutt’altro che il salto ostacoli, quella dei Gipsy Cob: ma quando c’è la testa, c’è tutto

Giuditta e il suo Gipsy Cob Deg Ice Pearl a la Malaspina, foto Sasso
Milano, 11 luglio 2021 – I Gipsy Cob sono stati selezionati per essere irresistibili: carattere dolce, una sovrabbondanza di crini (abbondantissime ‘spazzole’ ai pastorali comprese) che ti fa venire voglia di prendere pettine ed elastici e fare treccine come se non ci fosse un domani.

Ma Deg Ice Pearl, stalloncino approvato di 4 anni dal fantastico mantello smokey cream, è un Gipsy sportivissimo.

Fuori cavallino delle fate e very Hunter inside, che si vede i suoi avi Irish Cob hanno lasciato una traccia speciale nel suo Dna.

Ci parla di lui la sua proprietaria, Giuditta Sfolcini, nata 32 anni fa a Milano: addestratrice, groom, amazzone, istruttrice ma sopra ogni cosa appassionata della vita in mezzo a loro, i cavalli.

“Certamente sono altri rispetto a quelli sportivi i criteri di selezione dei Gipsy, allevati per il lavoro, gli attacchi leggeri e soprattutto perché siano cavalli facili per tutta la famiglia: eppure il mio Deg Ice Pearl è un saltatore nato”.

Che sia deliziosamente bello è chiarissimo: ci puoi descrivere il suo carattere?

“Ha tanta testa, impara tutto molto velocemente ed è molto più addestrabile dei cavalli sportivi, questo è il suo segreto”.

Un pony lavoratore prestato allo sport, in sostanza.

“Io faccio salto ostacoli, sono appassionata di altre razze: uso tanto i cavalli americani come Quarter, Paint, ho anche un Anglo-Arabo di una linea da Endurance. Non ho mai creduto che la razza potesse essere un limite, anzi ho sempre pensato che per non fare cose enormi sono molto più facili i cavalli da lavoro che quelli sportivi. Perché sono più pazienti, meno nevrili, magari gli Argentini fanno un po’ più fatica degli americani a saltare bene perché sono costruiti più sui posteriori. Ma il mio Paint da Horse ball è bravissimo a saltare fino a 1,10 mt e all’estero i Gipsy salticchiano, fanno spesso piccoli completi”.

Quando vi siete incontrati?

“Lui è con me da quando aveva 6 mesi: gioca scosso sui salti sin da quando era piccolo. E alla prima gara nazionale che abbiamo fatto alla Malaspina a fine maggio, mi dicevano tutti tu sei pazza, lui vive in cascina, non è abituato a questo ambiente, guarderà tutto e si innervosirà…invece lui non ha guardato niente, sembrava che avesse fatto training su training in giro per percorsi. Nel campo bianco in sabbia all’aperto il mio stallone da salto, che ha fatto diversi internazionali si impressiona ancora: lui zero, perché ha testa. E poi è un gioco che gli piace, non è una cosa antipatica da fare per lui. Insomma, fino a certe altezze quasi preferisco le razze da lavoro per le cose più semplici: perché loro non ti dicono mai di no”.

Un angelo in versione equina quindi, bello e buono.

“Sì, anche se lui ha decisamente carattere per un Gipsy: quando l’ho visto nell’allevamento dove è nato, Dream Eyes Gipsy, aveva 4 mesi. E’ sempre stato peperino, dicono che sono cavalli freddi ma lui lo devo tenere, anche perché ha già montato. Quando siamo arrivati alla Malaspina lui infatti pensava di andare a trovare una fidanzata, si impennava e nitriva…altro che pony peloso! Ma poi appena entrati in campo prova basta, ha capito che si saltava e c’era da lavorare quindi è diventato subito molto serio e concentrato”.

Cosa hai pensato una volta portato a termine il percorso vincente del nazionale A3* riservato ai cavalli di 4 anni?

“Dire che ero felice è poco: era da quando aveva un anno che pensavo di farlo, un sacco di gente diceva no, tutti a pensare che sicuramente avrei fatto una figuraccia, che quel pony non salterà mai. I colleghi un po’ mi prendevano in giro, un po’ cercavano di scoraggiarmi. Ma alla fine, quando ha vinto la sua categoria, tutti sono venuti a vederlo. E l’hanno apprezzato tantissimo, sia per la tecnica che per il personaggio simpatico che è: una soddisfazione immensa”.

Giuditta continua a raccontare: dei Gipsy Cob: Deg Ice Pearl è l’unico stallone approvato in Italia con questo particolarissimo mantello cremello, un po’ diluito in scuro perché il padre era morello. Spiega  come i nomadi irlandesi abbiano voluto questi pony facilissimamente addestrabili e di dolcissimo carattere perché spesso montati a pelo anche dai bambini.

Anzi, con i bambini i Gipsy hanno decisamente un rapporto privilegiato: spesso anche quelli che da puledri sono un po’ più guardinghi quando hanno i bimbi vicino diventano immediatamente più tranquilli.

Un amore del tutto ricambiato, ovviamente, vista l’irresistibilità di quegli occhi che fanno capolino da ciuffi favolosi.

Ma oltre all’aspetto grazioso, i Gipsy hanno tanto di più: “La loro freddezza di testa fa la differenza” continua Giuditta, “tra i cavalli giovani è stato impeccabile, perché lui è molto poco impressionabile. Questo all’estero è un assunto, qui da noi è ancora da capire che cavalli di tutte le razze, addestrati nella maniera corretta, sono molto utili per i primi passi in qualsiasi disciplina equestre. Certo devi capire ognuno di loro, lavorarci nel modo giusto ma i cavalli come lui, da lavoro sono già ben disposti a ogni richiesta. Poi certo, noi siamo bravi quando riusciamo a mantenere la testa ben disposta che il cavallo ha e a non rovinargliela…”.

Ancora tre aggettivi per descrivere Deg Ice Pearl?

“Carismatico, stupefacente, un po’ fuori dalle righe ma in senso positivo. Ma lui non è tanto classificabile, e forse quello più giusto è uno soltanto: intelligente”.