Giulietta Schiavetti è nata il 5 maggio del 1925: dunque lunedì prossimo (dopodomani) compie 100 anni. Un secolo di vita vissuta nel segno dello sport equestre e dei cavalli. Ovviamente non solo cavalli e sport equestre: Giulietta Schiavetti ha fatto molto altro nell’arco della sua esistenza, ma certamente il rapporto con l’equitazione, con lo sport equestre, con i cavalli, con gli atleti è quello che l’ha contraddistinta in maniera forte e significativa.
Insieme a molte amazzoni e cavalieri della sua generazione, Giulietta Schiavetti ha avviato la sua attività agonistica durante gli anni che hanno immediatamente preceduto la seconda guerra mondiale: un mondo sportivo molto particolare, caratterizzato dalla rigida irregimentazione di stampo paramilitare voluta dal fascismo con la divisione dei giovani loro malgrado nelle varie categorie chiamate figli della lupa, balilla, avanguardisti, piccole italiane, giovani italiane… dentro il contenitore denominato Gioventù Italiana del Littorio. Tra i tanti nomi di quel tempo insieme a quello di Giulietta Schiavetti (allora Dal Fiume) troviamo Piero e Raimondo d’Inzeo, Adriano Capuzzo, Giulia Serventi, Franco Triossi, Franco Pilella, Federico Sarti, Vittorio Zecchini, Riccardo Storti… tutti ragazzi destinati a segnare in modo forte l’equitazione e lo sport equestre una volta divenuti giovani donne e giovani uomini dopo la fine della guerra.
La carriera di amazzone di Giulietta Schiavetti è proseguita in modo brillante quando la vita ha ripreso il suo corso nell’Italia liberata e pacificata: lei si è confermata protagonista sulla scena dei concorsi ippici nazionali insieme a quel gruppo di amazzoni e cavalieri che hanno caratterizzato lo sport equestre degli anni Cinquanta. La foto qui pubblicata la ritrae in sella a un cavallo importantissimo, quel Merano che montato da Raimondo d’Inzeo è stato vincitore nel 1956 della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Stoccolma e del Campionato del Mondo di Aquisgrana, e che Giulietta Schiavetti ha avuto il privilegio di montare (molto bene) in una competizione riservata alle amazzoni proprio durante quell’arco di tempo.
Una volta smontata di sella, Giulietta Schiavetti è divenuta una figura di grandissima consistenza nell’ambito della Federazione Italiana Sport Equestri ricoprendo vari ruoli: ma di maggiore rilevanza sono stati senza alcun dubbio quello di delegato Fise e ispettore delle scuole prima per l’Emilia Romagna e per le Marche, poi per le Tre Venezie al tempo in cui Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto erano riunite in un unico comitato regionale della Fise; senza contare il grande impulso da lei offerto in funzione dei Giochi della Gioventù oltre che dell’attività di creazione degli istruttori. Poi la carriera di giudice: Giulietta Schiavetti in questo ruolo si è dimostrata figura di grande riferimento per intere generazioni di ufficiali di gara, offrendo un esempio che è stato di insegnamento più di mille parole. Giulietta Schiavetti ha saputo controllare le situazioni con la forza dell’autorevolezza, e ha saputo interpretarle con la forza del buonsenso. Soprattutto questo.
Donna di fortissima personalità, di grande energia, di inesauribile dinamismo, di umorismo pungente, oltre che di grande sapienza equestre: tutte caratteristiche che Giulietta Schiavetti esibisce nel suo modo di essere senza alcuna differenza oggi come venti, trenta o più anni fa. E quindi lunedì in un’antica enoteca nel centro storico della sua amata Bologna ci sarà un festeggiamento di spirito molto… sportivo: qualcosa di buono da bere e da mangiare in sua compagnia e con le persone che si ritroveranno insieme a lei per rivolgerle un personale augurio. Per celebrare non solo il suo compleanno, ma anche lo spirito di uno sport che in lei ha avuto una grande protagonista.