Il cavallo come “pillola” contro il disagio giovanile, la terza edizione del Premio Carla Guglielmi

Fondazione Fevoss Santa Toscana presenta la terza edizione del Premio Carla Guglielmi: “Il cavallo come pillola”. La prossima edizione di Fieracavalli ospiterá la cerimonia della consegna del riconoscimento e del premio in denaro di 1.500 euro

Il cavallo come "pillola" contro il disagio giovanile, la terza edizione del Premio Carla Guglielmi, iin foto Angelo Pasi © Fondazione Fevoss Santa Toscana
Il cavallo come "pillola" contro il disagio giovanile, la terza edizione del Premio Carla Guglielmi, iin foto Angelo Pasi © Fondazione Fevoss Santa Toscana

Verona, 1 luglio 2020 – Mettere in luce il valore del rapporto con il cavallo quale aiuto al disagio giovanile. È questo l’obiettivo del Premio nazionale Carla Guglielmi per tesi di laurea o dottorato, bandito per il terzo anno consecutivo dalla Fondazione Fevoss Santa Toscana per dare rilievo alla straordinaria relazione tra uomo e cavallo e alle ricerche nel settore degli interventi assistiti con questo animale.

Un tema, unito alla passione educativa verso giovani in difficoltà, che è stato la ragione di vita di Carla Guglielmi, stimata docente di Lettere dell’istituto tecnico Pasoli di Verona scomparsa alla fine del 2016, a cui il premio è intitolato. In suo ricordo il marito Angelo Pasi ha stabilito l’assegnazione di questo riconoscimento che ha appunto per oggetto il tema: “Il cavallo come aiuto nel disagio giovanile (insicurezza, aggressività, bullismo, dipendenze, ecc…)”. Il premio sarà consegnato come d’abitudine nella sua cornice ideale, la prossima edizione di Fieracavalli.

Per consultare il bando del concorso per tesi di laurea o di dottorato “Premio Nazionale Carla Guglielmi” clicca qui per il pdf

«Desideriamo premiare la qualità e originalità di una tesi di laurea o di dottorato che tratti del cavallo come possibile supporto al giovane in particolari situazioni di difficoltà psicofisica, ma anche come “compagno” nel naturale percorso dell’adolescenza e della crescita verso l’età adulta», spiega il promotore e benefattore, Angelo Pasi. «Un tema a cui mia moglie, donna innamorata della vita, della natura e dei giovani, si era interessata molto, così come dei purosangue arabi che abbiamo iniziato ad allevare insieme».

«Un’iniziativa culturale che vuole anche ridare fiducia in una congiuntura come questa», spiega il presidente di Fondazione Fevoss Santa Toscana, Alfredo Dal Corso. «Il quotidiano, infatti, passa anche attraverso i ricordi, i pensieri, i sentimenti e gli affetti che nessuna pandemia potrà mai rapirci. E sostenere la Fondazione nei suoi progetti solidali attraverso una donazione in nome di una persona cara che non c’è più è un modo encomiabile di affrontare un lutto e superare anche la morte».

Possono partecipare al concorso coloro che abbiano conseguito la laurea triennale o magistrale oppure il dottorato di ricerca in un ateneo italiano, con una tesi discussa fra l’anno 2017 e il 30 settembre 2020. All’elaborato più meritevole, originale ed innovativo, valutato da una commissione composta da docenti, medici, medici veterinari ed esperti del settore, andrà un premio in denaro di  1.500 euro. Per partecipare al concorso è necessario far pervenire via posta l’elaborato, corredato dalla domanda di partecipazione, a Fondazione Fevoss Santa Toscana entro il 30 settembre 2020.
Il bando completo è consultabile sul sito www.fondazionefevoss.org.     

La Fondazione cerca benefattori e donatori che rendano possibile realizzare la sua missione a favore della persona nel bisogno. Per donazioni: IBAN IT 18 L 05034 11711 0000 0000 7425, www.fondazionefevoss.org.

Comunicato Stampa Fondazione Fevoss Santa Toscana