La bella storia del progetto Lucilla va avanti

Cosa mette insieme un progetto per l’inclusione, un Appaloosa grigio e le sorelle di Santa Rita da Cascia? Ce l’ha spiegato Dominique De Bartolo che, con i ‘suoi ragazzi’, al Ranch Morellino va avanti e non si arrende

Bologna, 4 aprile 2024 – «Mandaci il numero del conto. Vi aiutiamo noi con il vostro progetto, faremo il possibile». Quante volte abbiamo sognato di sentirci dire questa frase? Ebbene a Dominique De Bartolo è successo. Ed è stata così felice che ha voluto condividere la sua storia con Cavallo Magazine.

Tutto comincia con il trasferimento della sua attività di ippoterapia votata all’inclusione, il progetto Lucilla Cavalli Insieme, dal Circolo Ippico Ravennate dove l’avevamo ‘incontrata’ tempo fa. Dopo un periodo di ricerca, Dominique e i suoi ragazzi super-speciali hanno trovato accoglienza presso l’Asd Ranch Morellino di Sant’Antonio – una frazione di Ravenna. Dove una volta operato il trasferimento si è trovata di fronte a un problemino non da poco. Dopo aver sistemato la logistica, serviva anche un nuovo cavallo per le attività…

E così, parla qui e parla là alla ricerca di donazioni, a Dominique – una che davvero non si arrende mai – è venuto in mente di rivolgersi a Santa Rita, la santa dei casi impossibili. Beh, magari non proprio direttamente a Santa Rita, quanto piuttosto a Suor Giacomina del Santuario di Santa Rita da Cascia.

«Conoscevo l’accoglienza e l’ascolto delle suore del Santuario e così ho provato. Ho telefonato. Spiegato cosa ci serviva per riprendere l’attività con i ragazzi che stavano aspettando di rimettersi al lavoro. Raccontato del cavallo, dell’accoglienza al Ranch Morellino e… Mentre io continuavo a parlare e parlare, Suor Giacomina mi ha semplicemente detto che se era per i ragazzi e per l’ippoterapia, ci avrebbero pensato loro a darci le risorse per l’acquisto del cavallo. Lì per lì non mi sono neppure resa conto. Continuavo a spiegare… E poi ho realizzato. Un vero tuffo al cuore!».

Una gioia immensa si coglie tra le parole di Dominique, classe 1974, cresciuta all’ombra dei Pratoni del Vivaro e tecnico paralimpico con Equitabile ACSI. Dominique è ideatrice del progetto inclusivo Lucilla al quale è, tra l’altro, appena stato rinnovato il patrocinio del comune ma in questo caso, come unico scopo, aveva quello di poter riprendere l’attività con i ‘suoi’ ragazzi.

«Al Ranch Morellino ci hanno accolto come si faceva una volta. Quando c’era posto per tutti e ci si stringeva un po’ per dare il benvenuto a ‘quelli nuovi’. Semplicemente con un sorriso. I titolari del centro sono persone davvero molto inclusive ed è esattamente quello che ci vuole per un’attività come la nostra. In cui si lavora proprio per colmare il gap tra il mondo dei ragazzi senza disabilità e con disabilità. Affinché tutti possano lavorare insieme. In pratica, lo sport per tutti.

Con Roxy Bright, Appaloosa grigio, con l’aiuto e l’ascolto di Suor Giacomina e delle sorelle del Santuario di Santa Rita, con la simpatia e l’accoglienza della famiglia del Ranch Morellino, Dominique è pronta per ripartire con tanto entusiasmo. E farsi veicolo ancora una volta di un incrocio straordinario di sentimenti positivi.

«Abbiamo già i ragazzi che mi hanno seguito dal Ravennate e riprendono quindi il lavoro che abbiamo iniziato insieme. Insieme abbiamo superato il distacco dal cavallo che usavamo e con cui era stato stabilito un contatto e siamo felici della nostra nuova condizione. Ora aspettiamo nuovi amici per allargare questa specie di circolo magico che sembra accompagnarci. E… niente. Da qui si ricomincia. È un impegno che insieme alla dottoressa Barbara Orlandi – a cui non sarò mai abbastanza grata – abbiamo preso tempo fa, quando abbiamo iniziato a lavorare sul progetto Lucilla. È la nostra sfida e noi non ci fermiamo».

In un periodo a tinte fosche, dove gli interessi dominano sopra a ogni cosa, questa storia meritava davvero di essere raccontata. Perché l’equitazione ha anche dei valori e i cavalli sono straordinari maestri da cui imparare. E poi, buttiamo lì un altro paio di parole chiave che farebbe bene sempre ricordare: ascolto e inclusione…

Buon lavoro ragazzi!