Il ruolo di commissario tecnico della squadra nazionale di salto ostacoli in Italia non è mai stato facile da gestire. O meglio: è un ruolo difficile da gestire ovunque, ma in Italia di più… Marco Porro (c.t. uscente) e Stefano Cesaretto (c.t. entrante) lo sanno benissimo.
Il problema principale sono le aspettative. E le aspettative nascono da una tradizione e da una storia da cui tutti siamo influenzati: tutti, anche i più giovani, anche coloro i quali ignorano sia la tradizione sia la storia, anche coloro i quali mettono piede in un campo ostacoli oggi per la prima volta. Lo siamo tutti perché tutti viviamo dentro un ambiente in cui decennio dopo decennio si è tramandata e trasmessa questa voglia ansiosa (e ansiogena… ) di tornare a essere quello che una volta siamo stati: i migliori. Una voglia che è entrata in circolo nell’organismo del nostro mondo ‘salto ostacoli’ per cui anche chi ne ignora i presupposti e le motivazioni ne è comunque contagiato. Inconsapevolmente.
Oggi il mondo del salto ostacoli italiano dà il benvenuto al commissario tecnico Stefano Cesaretto, ma simmetricamente deve anche salutare e ringraziare il commissario tecnico Marco Porro. Stefano Cesaretto non ha nulla da dimostrare come uomo di cavalli sotto ogni punto di vista, ma c.t. della nazionale non lo è mai stato prima di oggi: tuttavia lui sa benissimo cosa voglia dire esserlo, non gli si deve spiegare proprio nulla…
Marco Porro conclude un ciclo che lo ha visto protagonista come tecnico federale fin dal 2017 come responsabile del settore cavalli giovani, poi nel gennaio del 2019 come guida della seconda squadra, infine nel dicembre del 2021 alla testa della prima squadra nazionale di salto ostacoli.
E’ stato un periodo intenso, pieno di eventi, sensazioni, emozioni: volendo circoscrivere il tutto ai soli risultati, tra quelli positivi vanno annoverati senz’altro il ritorno dell’Italia nella serie A di Coppa delle Nazioni, la ‘quasi’ vittoria in Coppa delle Nazioni a Roma nel 2023 (2° posto dopo il barrage con l’Irlanda) e il 3° posto del 2025 (sulle quattro con Marco Porro c.t.), le vittorie della finale Eef nel 2021, 2022 e 2024, una consistente serie di buoni piazzamenti in Coppe delle Nazioni sia del circuito a cinque stelle sia di quello a tre; tra i risultati ‘dolorosi’ soprattutto la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024 (cosa a cui siamo peraltro abituati: dal 1996 al 2024 ci siamo qualificati solo una volta, Atene 2004) conseguenza di risultati non positivi nel Campionato del Mondo 2022 e nel Campionato d’Europa 2023.
Ma non ci sono solo i risultati: durante questo periodo sono stati molti gli esordienti in squadra, amazzoni e cavalieri (e cavalli) che hanno maturato esperienze importanti secondo un principio che sarà alla base del lavoro anche di Stefano Cesaretto, cioè quello di allargare il più possibile la rosa degli atleti azzurri.
Marco Porro termina, Stefano Cesaretto inizia. Li accomuna un dato di fatto incontestabile: la passione. Il commissario tecnico della squadra nazionale di salto ostacoli lo si fa soprattutto per questo: passione. Tutto il resto – denaro, prestigio, orgoglio… – viene dopo. Quindi: grazie a Marco Porro per quello che ha fatto, grazie a Stefano Cesaretto per quello che farà. La passione – questa passione – è in effetti di tutti noi.
























