A guardare la fotografia si rimane senza fiato: perché l’immagine è di una nitidezza squisita, e il soggetto a distanza di 70 anni continua a stupire per la sua solenne, tranquilla e consapevole bellezza.
Il protagonista è un cavallo di razza Shire: il suo nome era Wenlock Tyssul, a presentarlo così impeccabilmente alla fiera di Bala del 1952 era stato il signor John D. Lloyd, di Llanynys.
La criniera dello stallone è candida, la guardi e sai che se ci potessi affondare le dita non troveresti un solo nodo a impedirti di accarezzarla dolcemente per tutta la sua lunghezza.
Il mantello è quello pomellato di un giovane grigio che ha ancora addosso l’argento scuro che lo fa sembrare un giocattolo, di quelli amati dai bambini per tutta la vita.
La curva dell’incollatura è sottolienata dai flights, le decorazioni che inserite nella criniera raddoppiano lo ‘whow’ per quella linea così elegante.
Wenlock è composto e serio e doverosamente pensoso, non si fa montare la testa dai complimenti degli astanti e rimane sull’attenti, o meglio sugli appiombi come l’avessero messo a guardia dell’onorabilità della sua razza.
L’autore della fotografia è Geoff Charles (1909-2002), giornalista e fotografo gallese profondamente legato alla cultura e alla gente della sua terra: il suo lavoro era sempre teso a testimoniare la realtà sociale in cui viveva, e a contribuire al suo miglioramento.
Negli ultimi tempi molte voci chiedono di far rinasce la fiera di Bala, piccola cittadina del Gwynedd la cui comunità parla ancora la lingua gallese: un evento che univa e riuniva le persone, dove economia e cultura locale potevano valorizzarsi l’un l’altra.
Esattamente come la bella incollatura di Wenlock Tyssul e le sue graziose e leggere flights, applicate con tanta cura.























