Il Carabiniere Arianna Schivo portacolori a Badminton

Dodici anni insieme di cui dieci anni all’insegna del top sport. Il carabiniere Arianna Schivo ci racconta la sua trasferta con Quefira a Badminton Horse Trials 2022

Il Carabiniere Arianna Schivo in una foto di repertorio con Quefira de l'Ormeau, binomio Campione Italiano Assoluto 2020 ©MassimoArgenziano

Bologna 12 maggio 2022 – Per chiunque abbia mai apprezzato il completo, c’è una Gara (sì, con la G maiuscola) e si chiama Badminton Horse Trials.

Ogni appassionato ha immaginato di assistervi. Ogni cavaliere ha sognato di parteciparvi. E tra questi, qualcuno, audacemente, di portare a termine il cross, magari l’intera competizione…

Badminton è il completo. Forse anche ‘più completo’ di un ingaggio olimpico. Almeno per quanto riguarda la tradizione che caratterizza l’eventing.

Ed è per questo che l’incalzare delle gare di questa ricchissima stagione agonistica non può riuscire a mettere in ombra l’ottima partecipazione azzurra del Carabiniere Arianna Schivo che, in sella all’amica Quefira de l’Ormeau (Iolisco de Quinhon e Isabelle du Brulot SF), si è resa protagonista a Badminton 2022 di una performance decisamente positiva.

In effetti, Arianna e Quefira, oltre a essere un rodatissimo binomio con un palmares dalla longevità inusuale per la disciplina, sono tanto di più…

 

Una relazione speciale

«Sicuramente la cavalla della mia vita – racconta Arianna appena rientrata da Badminton e per questo motivo assente dal test event dei Pratoni in corso di svolgimento proprio in questi giorni. – Siamo insieme da 12 anni e da oltre 10 gareggiamo ad alto livello. Se dovessi descrivere in una parola questa cavalla, direi semplicemente… unica. E per tanti motivi. In primis perché mi fa capire ogni giorno che ama quello che facciamo insieme. Non mi è mai capitato, montandola, di non riconoscere la sua voglia di saltare e galoppare. Che poi, guarda caso, coincide con la mia. Quefira è una vera guerriera e ha un cuore d’oro. Un giorno mi piacerebbe contare, per amore di statistica, quanti cavalli in completo hanno portato a casa tanti doppi netti come lei… Sotto il profilo meno emozionale – ma sono comunque di parte – è inoltre una cavalla che ha dato in tutto questo tempo una eccezionale consistenza di risultati. Sei campionati internazionali consecutivi, due Olimpiadi, un gran numero di internazionali: lei c’è sempre stata al 100%. L’ho detto, per me è unica…».

Torinese di nascita, romana di estrazione completista, Arianna Schivo da anni ha fatto della Francia la sua base operativa.

«Si è trattato di una scelta nata dalle circostanze. Anni fa mi capitò di andare in Francia a provare dei cavalli e come spesso accade, da cosa nasce cosa… Mi si sono aperte porte e occasioni insperate per quei tempi e così mi sono ritrovata a lavorare con Nicolas Touzain. Poi c’è stata la scuola al Cadre Noir e alla fine mi sono resa conto che lì avrei potuto avere più occasioni. Il che significa tante gare, più confronto, crescita».

Alla domanda se sia più emozionante Badminton o un’Olimpiade, Arianna Schivo articola una risposta molto tecnica che, nello stesso tempo, parla alle emozioni di questa disciplina.

«Ho partecipato a due Olimpiadi. A Rio il percorso di Pierre Michelet era davvero serio. Molto impegnativo e molto tecnico. A Tokyo la vera difficoltà è stata rappresentata dal clima… Però Badminton è il top nella specificità di una disciplina molto complessa. È una gara a parte. Tanto sotto il profilo sportivo quanto sotto quello emozionale. Il cross di Badminton è qualcosa che si svolge salto dopo salto. È una questione a quattr’occhi tra il binomio e il percorso. Non c’è nulla di scontato; dal primo all’ultimo ostacolo non si può sottovalutare nulla».

 

Dettagli dal campo

Il responso finale di classifica per ‘il Badminton’ 2022 di Arianna Schivo e Quefira le vede in 23 posizione, sui 83 binomi partiti in rettangolo. 3 i ritirati dopo il dressage, 8 quelli in cross, a sommarsi ai 13 eliminati (sempre in cross) e ai 7 ritirati dopo la campagna. Questo a conferma delle parole della Schivo.

«Eccitazione, pressione… È una gara molto impegnativa. Però sono contenta di aver fatto la gara che Quefira ed io volevamo. Avevamo voglia di arrivare in fondo e ce l’abbiamo messa tutta. Ci siamo divertite».

Partita dalle retrovie dopo un dressage giudicato, a detta di molti, con eccessiva severità, Arianna e Quefira hanno messo a segno una prova di cross come piace a loro. Veloce e pulita, con un minimo aggravio di 7,2 penalità sul tempo. Una sola barriera sugli errorabili ha consentito al nostro binomio di risalire ancora qualche posizione, per attestarsi alla fine al 23esimo posto. Un po’ stretto forse proprio in virtù del peso del severissimo rettangolo, ma comunque sportivamente accettato e gradito.

 

Il dopo-Badminton

Come dicevamo all’inizio, il Carabiniere Arianna Schivo e Quefira non saranno in questi giorni ai Pratoni per il Test Event del FEI Campionato del Mondo Fei di Completo.

«In effetti mi spiace perché casa è sempre casa… Però due impegni così delicati e così vicini erano difficilmente conciliabili. Ora per completare la stagione 2022 di Quefira avrei altri due obiettivi nel mirino. C’è Burghley, un’altra gara iconica alla quale non ho mai partecipato e, naturalmente, I Campionati del Mondo di Roma… È tutto ancora da decidere e da pensare».

Alla domanda su cosa si fosse portata a casa da questa seconda esperienza a segno più a Badminton, Arianna non ha esitazioni.

«È stato bellissimo esserci. Nel senso di sentirsi riconosciuti e apprezzati da tantissimi colleghi. Quando alla fine del cross ho ricevuto i complimenti di Laurent Bousquet, Oliver Townend, Touzain, dei miei supporters, di Nice Attolico… Insomma, ho capito che era piaciuto a me e a Quefira ma che era piaciuto anche agli altri. Una bella sensazione davvero. E un gran riconoscimento».