Otto Olimpiadi: Andrew Hoy entra nel club dei record!

Il campione australiano farà parte della squadra nazionale di completo che affronterà i Giochi Olimpici di Tokyo quest’estate: e per lui sarà l’ottava partecipazione a cinque cerchi

Andrew Hoy in gara (ph. Massimo Argenziano)

Bologna, sabato 26 giugno 2021 – Otto Olimpiadi. Sapete quali atleti nella storia dello sport sono stati i primi a raggiungere le otto partecipazioni olimpiche? Tra tutti gli atleti di tutti gli sport, ovviamente? Piero e Raimondo d’Inzeo: loro. A Montreal 1976. E se l’edizione di Mosca 1980 non fosse stata boicottata, certamente il loro record personale sarebbe salito a nove.

E sapete quale atleta (tra tutti gli atleti di tutti gli sport, altrettanto ovviamente) detiene il record assoluto di partecipazioni olimpiche? Ian Millar, cavaliere canadese di salto ostacoli, classe 1947: lui è arrivato a dieci. Unico e solo nella storia dello sport mondiale! Ian Millar ha partecipato a tutte le edizioni (tranne quella boicottata del 1980, altrimenti sarebbero ben undici… !) dal 1972 al 2012.

Come si vede, quello equestre da questo punto di vista è lo sport dei record. E’ naturale, in un certo senso: la carriera agonistica di un cavaliere è normalmente molto più lunga di quella di qualsiasi altro atleta di qualsiasi altro sport, al di là delle eccellenze e delle capacità e delle abilità personali…

In ogni caso con Tokyo 2020 (nel 2021… ) il gruppo degli atleti che hanno raggiunto le otto partecipazioni (sembra che siano in tutto tredici: ma incredibilmente le statistiche non sono molto precise… ) si allarga: perché vi entra anche l’australiano Andrew Hoy, la cui convocazione nella squadra nazionale olimpica è stata ufficializzata proprio nelle ultime ore. Nel suo caso però si aggiunge anche un particolare molto significativo: lui è un cavaliere di completo, a Tokyo dunque monterà per l’appunto in completo, ed essendo nato l’8 febbraio 1959 ha 62 anni… Ora, con tutto il rispetto e l’ammirazione possibili per Ian Millar che ha fatto la sua ultima Olimpiade a 65 anni, o per Piero e Raimondo d’Inzeo che a Montreal avevano rispettivamente 53 e 51 anni, è ovvio che un conto è entrare in campo ostacoli e sostenere uno sforzo certamente notevole ma in un arco di tempo molto ridotto, e altra faccenda è affrontare un completo nel cui cross si deve galoppare per diversi chilometri nelle più varie condizioni di terreno saltando una buona trentina di ostacoli di notevole difficoltà. Obiettivamente non c’è confronto.

Andrew Hoy ha un curriculum magnifico. Nell’arco delle sue sette partecipazioni olimpiche ha conquistato tre volte la medaglia d’oro a squadre: nel 1992 a Barcellona, nel 1996 ad Atlanta e nel 2000 a Sydney, quest’ultima arricchita anche dall’argento individuale; a ciò si aggiungano poi sei edizioni del Campionato del Mondo (due volte bronzo a squadre e nel 2018 4° individuale).

Adesso questa sfilza di magnifici momenti di sport si allunga: e siccome la squadra australiana in completo è tradizionalmente una delle favorite in qualunque competizione internazionale, e siccome lui è uno dei più forti cavalieri di completo del mondo… non è detto che per Andrew Hoy dopo Tokyo 2020/2021 non si allunghi anche l’elenco delle medaglie… !