Pratoni del Vivaro: signor presidente, ecco il completo

Thomas Bach, numero uno del Comitato Olimpico Internazionale, ha assistito alla prova di cross del Campionato del Mondo: una presenza fondamentale in un momento storico cruciale per la sopravvivenza della specialità nella famiglia olimpica

Il presidente del Cio Thomas Bach ai Pratoni del Vivaro (ph. Richard Juilliart/FEI)

Roma, martedì 20 settembre 2022 – La presenza ai Pratoni del Vivaro di Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, durante la giornata della prova di cross del Campionato del Mondo di completo – quindi sabato 17 settembre – è da considerarsi importante e significativa molto più di quanto sarebbe accaduto nel caso di una ‘normale’ visita istituzionale. Importante e significativa sicuramente per la manifestazione in sé, per il comitato organizzatore, per la Fise e per la Fei, ma infinitamente di più per l’universo del completo in senso trasversale e assoluto, quindi intendendo tale universo senza confini di nazione, o di istituzione, o di livello, o di politica.

Da tempo infatti si vive con il timore che la specialità del completo nella famiglia degli sport olimpici sia una di quelle a rischio di… estinzione. Quanto concretamente fondato sia questo timore è tutto da vedere, fatto sta che la complessità organizzativa della gara in sé stessa e la potenziale rischiosità per cavalli e cavalieri rappresentano di sicuro elementi che non giocano a favore di questa meravigliosa ed entusiasmante disciplina. Va tuttavia detto che nel corso degli anni moltissimo è stato fatto per ridurre al minimo l’incidenza di tali fattori sull’organizzazione degli eventi e sull’incolumità dei protagonisti: salvo qualche raro caso gli ostacoli del cross (la prova di maggior complessità organizzativa) seppure ‘naturali’ sono ormai quasi tutti costruiti artificialmente, mentre l’adozione di meccanismi tali da renderli collassabili e frangibili ha di fatto ridotto al minimo l’eventualità di cadute e incidenti.

Dunque cosa ha visto Thomas Bach sabato 17 settembre, accompagnato dal presidente della Fei Ingmar De Vos, dalla segretaria generale della Fei Sabrina Ibanez, dal presidente della commissione completo della Fei David O’Connor e dal presidente della Fise Marco Di Paola? Ha visto un impianto storico e meraviglioso come i Pratoni del Vivaro, fiore all’occhiello del comune di Rocca di Papa e fin dal 1960 dell’intero movimento sportivo italiano grazie alla geniale opera del suo fondatore Ranieri di Campello; ha visto una gara sportivamente e agonisticamente entusiasmante alla quale partecipavano (ovvio… ) i migliori tra cavalli, amazzoni e cavalieri del mondo; ha visto una prova che ha creato zero difficoltà fisiche ai cavalli, tant’è vero che domenica tutti hanno superato l’ispezione veterinaria senza alcun problema; ha visto un percorso di cross magistralmente costruito da Giuseppe Della Chiesa (cavaliere sia di completo – campione d’Italia nel 1989 – sia di salto ostacoli, a suo tempo disegnatore del percorso di cross a Badminton, per due mandati presidente della commissione completo in seno alla Fei oltre che componente il Bureau della stessa Fei: insomma, uno che le cose le sa… ); ha visto un pubblico entusiasta e partecipativo presente in quantità impressionante.

“Questo è un impianto straordinario”, ha detto Thomas Bach, “ed è un grande piacere apprezzare lo spirito davvero olimpico di questa manifestazione, oltre che il successo nella sua sostenibilità. Sono molto impressionato dalle numerose misure adottate dalla Fei per la salvaguardia del benessere e della salute dei cavalli, e felice di quanto la Fei sta facendo per assicurare il futuro di questo sport”.

Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale ha insomma visto sabato 17 settembre il meglio del meglio di ciò che la specialità del concorso ippico completo di equitazione può offrire. Nella sua forma migliore. Nella sua sostanza migliore. Inutile sottolineare la capitale importanza che per lo sport equestre di tutto il mondo abbiano avuto la presenza e le parole di Thomas Bach in tale circostanza…

Che poi tutto questo sia avvenuto ai Pratoni del Vivaro e dunque in Italia, beh… per noi italiani non può che essere motivo di grande e giustificato orgoglio: a partire dal momento in cui la Fise è stata capace di ottenere l’assegnazione dell’evento, per continuare con tutto quello che è stato realizzato lungo l’arco di tempo precedente l’inizio della gara (lavori ai Pratoni, tutto l’impegno profuso da istituzioni e da privati e da volontari), finendo con questi cinque meravigliosi giorni di sport puro ed entusiasmante. Insomma: il futuro del completo alle Olimpiadi passa senza alcun dubbio anche da questo Campionato del Mondo e anche dall’Italia.