Il Salone saluta la regina Cira Baeck

Derby & Prefuturity Irha-Nrha 2020: ecco tutti i campioni del Salone del Cavallo Americano di Cremona

Cira Baeck e Phantom Face_©ABonaga
Cira Baeck e Phantom Face_©ABonaga

Bologna, 13 settembre 2020 – Anche le finali del Derby si sono tenute “all in one day” per questa edizione 2020 del Salone del Cavallo Americano di Cremona che ha aperto di fatto la stagione reiner nazionale in un anno segnato profondamente dall’epidemia di Covid-19. In un momento storico caratterizzato da fortissime limitazioni sugli eventi sportivi, l’Associazione Reining italiana e il comitato organizzatore Tfy sono riusciti a realizzare comunque un grande evento, grazie all’impegno di alcuni sponsor storici e alla partnership con Elementa: circa 500 i cavalli al canapo proprio nella martoriata Lombardia, per una settimana di gare regolata in piena sicurezza secondo i più rigidi protocolli Coni-Fise.

E in questa terra lombarda che nei primi mesi dell’anno ha conosciuto la forza devastante del virus più di ogni altra, gli atleti sono arrivati felici di tornare in arena ma con un grande dispiacere nel cuore per la scomparsa, avvenuta solo pochi giorni fa a causa di una malattia, di Matteo Manuel Bonzano, reiner di talento e membro delle Nazionali giovanili. Un ragazzo di appena 19 anni, che sin da bambino ha respirato l’aria e la sabbia dei grandi eventi diventando negli anni un protagonista nelle arene più prestigiose. A lui, che proprio a Cremona disputò lo scorso anno in maggio una delle sue ultime grandi gare vincendo la Global Youth Reining Cup, è stata idealmente dedicata tutta questa edizione. Ricordato più volte anche durante la telecronaca delle finali, anche i due coach delle Nazionali Marco Manzi e Alessandro Meconi gli hanno hanno dedicato parole bellissime: “Non solo un Campione, ma anche un esempio. Fino all’ultimo, grazie all’impegno della sua splendida famiglia, ha continuato a fare e ad essere quello che voleva e desiderava”. Un grande striscione posizionato a bordo arena per salutarlo un’ultima volta, e sotto schierati prima delle finali gli “azzurrini” con la faccia triste: “Ciao Campione”, diceva. Tutti i cavalieri hanno corso con la fascia a lutto al braccio, testimoniando quanto il popolo del reining gli volesse bene.

In programma nell’ultimo giorno di gare, prima le finali dei non pro e poi la finalissima open, a decretare i Campioni di uno dei titoli continentali più amati e prestigiosi in uno special event aperto, per la prima volta, a cavalli fino a otto anni di età. Ed è stato grande sport, con fuoco alle polveri sin dalle prime entry e run per lo più molto belli, ispirati al ritmo e alla leggerezza del reining più moderno. La finale open, in particolare, con 52 partenti, è stata decisamente al cardiopalma, con punteggi molto elevati già a fine pomeriggio e prima ancora che i top score delle eliminatorie entrassero in lizza. Asticella altissima, dunque, e gara decisa letteralmente all’ultimo stop: quello che ha chiuso la prova della Nrha Million Dollar Rider Cira Baeck in sella a uno splendido Phantom Face (Pale Face Dunnit x Gorgeous Like A Star, già go-round leader), stallone bellissimo forgiato dalle sapienti mani di un grande come Craig Schmersal.

Cira, belga ma portabandiera dei colori di Elementa, dove è head trainer, ha dipinto nell’ovale cremonese la gara perfetta raggiungendo quota 228. Segue un Sebastiano Valtorta nella sua annata di grazia, che dopo le ottime prestazioni al Futurity austriaco solo poche settimane fa dimostra qui di essere un gran rider anche per i cavalli più maturi, e insieme a Four Season Whiz (Topsail Whiz x Dun It Preciously, proprietario Luca Mauri) si consacra tra i big con una prova maiuscola da 225.5 che gli regala i livelli 2 e 3 oltre al Reserve Co-Championship level 4 insieme a Mirko Midili e Maytheforcebewithyou (Spooks Gotta Whiz x Jac Golden Faith, proprietario Alberto Capello).

Anche il level 1 rimane sopra il 220 grazie Lena Maria Maas, giovanissima co-trainer tedesca nel prestigioso allevamento pugliese Quarter Dream e a sua volta reduce da una bella vittoria nel livello basso del Futurity in Austria: per lei un gran bel 221.5 in sella alla sua Chic Heidi (Chic Magnetic x Heidi Sailor).

Al team di Quarter Dream va anche il terzo gradino del podio Open Level 4, con l’head trainer Nico Sicuro – compagno di vita e di lavoro per Lena Maas – in sella a un monumento di cavallo come il pluripremiato Sugar Little Step (Wimpys Little Step x Ah Sugar Sugar), che condivide il gran bel punteggio di 225 con la sempre competitiva ed elegantissima Million Dollar Rider Ann Fonck insieme a Spook N Ruffles, da Smart Spook e Ruffle Me Up.

Quanto ai non pro, sono 42 quelli che sfilano sotto l’arco del gate nella torrida Cremona e a vincere nel L4 è ancora una volta Edoardo Bernardelli su Whiz Wild West (figlio di Spark N Whiz e West Coast Oak, score 223), replicando la vittoria level 3 del 2019 ed esaltando la parabola del successo per questo cavallo dal grande cuore addestrato da Mirko Midili con il quale pure ottenne ottimi risultati. Dietro ad “Edo”, doppia Gina Schumacher (già go-round leader), Reserve Champion con Gunna Shine (Gunnatrashya x Shiney Miss Marker) e terza con One Revolution Gun (One Gun x Revolution Chex): per l’elegante “Schumacherina” gli score sono 220 e 219.5.

Negli altri livelli, sale sul podio del 3 il ragazzo prodigio della Spagna reiner, Andreu Nogue Puig, con il fedelissimo e già pluricampione A Whiz N Cash, un figlio di Custom Cash Advance e A Whiz N Wranglers; sul level 2 abbiamo il giovane talento piemontese Matteo Capello ancora una volta in sella a uno dei campioni targati Roberta’s Stable – Rs Moon Feo Jac, da Rs Great Jac Feona e Rs Red Moon Olena – mentre esordiscono alla guida di una classifica alta Cristian Romani (con Sir Smoking Surprise – Gunner x Sir Jacs Surprise) e Nikolai Stiller (su Hollywood Gunrunner – Gunner x Dun It For Missy), italiano e tedesco, entrambi in cima al podio Derby Non Pro level 1 con un 215.

Il giorno precedente quello delle finali Derby, nella bella arena cremonese si era tenuto il tradizionale Prefuturity su due soli livelli, il 4 e il 2, punto fermo nella road map dei tre anni verso il Big One di fine novembre. Sessanta i binomi complessivamente impegnati nella gara di fine estate, unica fra tutte quelle in programma ad aver mantenuto la sua normale collocazione temporale, e ben cinquanta i binomi open che vi si sono cimentati, facendone molto più che un banco di prova e rendendola “gara vera”.

Onore prima di tutto al cavaliere transalpino Arnaud Girinon, che ha messo in fila un parterre di tutto rispetto a bordo di Bhb Wimpys Starlord (proprietaria Valerie Fontaine) e conquistato il titolo maggiore di L4 Open Campion con il punteggio importante di 218.5, davanti a Stefano Cerutti a cui il 217.5 finale su Gd Peptos Olena Blue (di Domenico Giannitti) frutta anche il titolo di Open L2 Champion. Completa il podio maggiore Max Ruggeri in sella a Spooksgottastar (217), proprietà di Roberto Pedretti.

Nel Prefuturity Open L2, dietro a Stefano Cerutti la seconda piazza va al bravo toscano Francesco Barbagli su Montanas Twist (di Lucia Barbato) con il punteggio di 216.5; terzo posto infine per Nicola Sergio e GH Lil Jo Vintage, cavallo di sua proprietà.

Tra i non professionisti, dieci i binomi in gara. Prefuturity Non Pro level 4 Champion è la svizzera Stephanie Blessin sul suo Smart Spook Surprise (211.5). Dietro di lei Mattia Salinetti e Heavenlyonthemoon, il cui score di 211 vale anche il titolo di L2 Champions. Ewald Rifeser su Wimpys Spook Shiner (di Petra Burger) completa il podio level 4 con il punteggio di 206.5. Nel level 2, in piazza d’onore troviamo Tamara Kroselj su Amazing Like Gun (206), mentre chiude il podio la giovane Martina Baldelli con Frozen Taco a quota 205: il cavallo è proprietà di suo padre, il trainer Christian Baldelli.

Soddisfatto, alla fine, l’event director Giancarlo Doardo: «Abbiamo lottato contro mille difficoltà per fare vivere il reining in questo anno difficile e portare in scena un evento nazionale complesso e dai numeri tutt’altro che trascurabili come quello di questa settimana. Conoscendo in anticipo le forti limitazioni cui avremmo dovuto tutti sottostare e avendo chiarito da subito le problematiche che ci sarebbero state per il pubblico e per gli espositori, credo che alla fine possiamo considerarla una sfida vinta. Nonostante tutto siamo stati qui e penso sia un ottimo viatico per l’evento finale della stagione, quello del Futurity Irha-Nrha e delle Finali del Campionato italiano».