Vejer: i tanti motivi dell’Italia in Coppa delle Nazioni

Venerdì prossimo la squadra azzurra scende in campo nello Csio della Spagna con una formazione diversa per tre quarti da quella che ha fatto un’ottima gara martedì scorso in Portogallo

Lucia Vizzini: quella di Vejer sarà per lei la ventunesima Coppa delle Nazioni (ph. UM)

Bologna, martedì 24 novembre 2020 – Dopo la buona prova offerta dall’Italia in Coppa delle Nazioni a Vilamoura martedì scorso nello Csio a tre stelle del Portogallo (3° posto ex aequo), la squadra azzurra guidata dal tecnico federale Marco Porro è ora chiamata a un secondo importante test nell’analogo Csio a tre stelle della Spagna che inizia giovedì a Vejer de la Frontera. Quella che scenderà in campo sarà però una formazione diversa per tre quarti: l’unico binomio di quelli impegnati in Portogallo è quello composto da Antonio Garofalo e da Conquestador, a Vilamoura protagonista con ottime prestazioni non solo in Coppa ma anche in Gran Premio. Gli altri tre sono Emanuele Camilli su Jakko, Lucia Vizzini su Gijs e Filippo Tabarini su Exquise du Pachis.

Motivi e motivazioni importanti per tutti, ovviamente: come sempre accade nel caso di una Coppa delle Nazioni. Ma se per Garofalo e Camilli si tratta di verificare una volta di più l’affidabilità che a questo livello ciascuno dei due ha già proposto in sella al proprio cavallo (Jakko è stato protagonista di una favolosa prestazione nella Coppa delle Nazioni a cinque stelle di Gijon 2019: doppio zero e vittoria dell’Italia!), le cose sono un po’ diverse per Filippo Tabarini e Lucia Vizzini. Per Filippo quello di venerdì prossimo sarà il debutto in Coppa delle Nazioni: un evento sempre molto particolare e significativo per qualunque cavaliere… il senso di gareggiare per una squadra, e per una squadra che si chiama Italia. Tuttavia Filippo (34 anni il prossimo 8 dicembre) non è per nulla agitato, molto ben consapevole del valore che la sua Exquise du Pachis rappresenta in questo momento, basti ricordare la loro bellissima e recente medaglia di bronzo nel Campionato d’Italia: “Per me è un grande onore far parte della squadra azzurra, sono grato a Marco Porro per avermi dato questa opportunità. La mia cavalla sta andando bene, sono tranquillo. Cerco di vivere questa vigilia facendomi coinvolgere il meno possibile dal punto di vista emotivo non perché io voglia fare il robot, ma solo perché so che è il modo migliore per concentrarmi al massimo su quello che dovrò fare una volta in campo ostacoli”.

Lucia Vizzini invece a Vejer affronterà la sua ventunesima Coppa delle Nazioni dopo l’esordio vissuto nel 2004. Per lei il significato particolare di questa gara non sta affatto nell’emozione di un esordio, quindi: certo che no. Eppure si tratta comunque di una prima volta: la prima Coppa delle Nazioni dopo la scomparsa del formidabile Filou de Muze, suo compagno nella Coppa delle Nazioni di Roma 2019 (l’ultima in ordine cronologico dell’amazzone azzurra, dunque la ventesima) prima di andarsene per sempre gettando Lucia in un dolore devastante. Un dolore che Lucia ha sperimentato suo malgrado fino in fondo, per poi da quel fondo pian piano cominciare la risalita. E così, dopo aver probabilmente pensato che dopo Filou per lei non avrebbe potuto esserci più niente, Lucia Vizzini ha ricostruito un binomio importante con un nuovo cavallo: non sappiamo se questo nuovo cavallo ha già oppure avrà per lei un’importanza sentimentale ed emotiva se non uguale almeno simile a quella che ha avuto Filou (difficile arrivare a quel livello… ), ma sotto il profilo dello sport i segnali sono decisamente eloquenti. Questo nuovo cavallo è uno stallone Kwpn baio nato nel 2011, si chiama Gijs, il padre è Kashmir van Shuttershof, il padre della madre Numero Uno, acquistato a tre anni all’approvazione stalloni a Lanaken da Vincenzo Giardino che poi l’ha ceduto nel 2019. Con lui Lucia Vizzini ha fatto una serie di ottime prestazioni nei Gran Premi del periodo successivo al blocco dell’attività agonistica imposto dalla pandemia, gare concluse con molti percorsi netti e al massimo un errore per volta, dunque esibendo un rendimento davvero notevole. La convocazione nella squadra azzurra che affronterà venerdì la Coppa delle Nazioni a Vejer dunque è una logica conseguenza di tutto questo: e allo stesso tempo rappresenterà un test importante in prospettiva per questo nostro ‘nuovo’ binomio.

Insomma: di motivi per seguire con il massimo interesse quella che per l’Italia sarà la terza Coppa delle Nazioni dell’anno 2020 dopo quelle di Praga in agosto e di Vilamoura la settimana scorsa ce ne sono a iosa. Quindi non perdetevi questo appuntamento: il pomeriggio di venerdì 27 novembre a Vejer de la Frontera c’è l’Italia in campo!