Vittorio Orlandi fa il bilancio e rilancia: Lombardia “ammiraglia” dello sport equestre in Italia

All’inizio di questo nuovo anno tra i molti bilanci che vengono fatti del 2019, non poteva mancare la voce di Vittorio Orlandi, l’inossidabile presidente del comitato regionale lombardo della Fise

Il cavalier Vittorio Orlandi

Milano, 16 gennaio 2020 – All’inizio di questo nuovo anno tra i molti bilanci che vengono fatti del 2019, non poteva mancare la voce di Vittorio Orlandi, l’inossidabile presidente del comitato regionale lombardo della Fise.

Affiancato dal Consigliere Aurelio Triscari e dalla resposabile della comunicazione della Fise lombarda, Karin Fisher, Orlandi ha invitato i giornalisti nel celebre ristorante Ribot di Milano-San Siro -non poteva essere diversamente- letteralmente tappezzato dalle foto-ricordo dei maggiori campioni dell’ippica e dell’equitazione.

E sotto gli sguardi di Ribot e di Varenne, di Camici e Minnucci, di Mancinelli e dei fratelli D’Inzeo, nell’elegante saletta del primo piano il vulcanico presidente della regione-guida dell’equitazione italiana ha sciorinato una impressionante serie di cifre che documentano l’ulteriore crescita di tesserati (25.691 fra amazzoni e cavalieri), cavalli (7288), pony (1248), istruttori federali (796 in attività), centri ippici affiliati (344, ossia il doppio di qualsiasi altra regione), concorsi ippici importanti (229), senza contare quelli di base.

Questi “numeri” attestano un incremento del 12,8% fra i tesserati (a confronto la crescita in tutta Italia è dell’8%), mentre i centri ippici hanno contato 22 nuove unità.

La Lombardia insomma “pesa” per oltre il 25% dell’equitazione nazionale.

“L’equitazione nella nostra regione -ha aggiunto ancora Vittorio Orlandi- non si basa solo sulla quantità, bensì soprattutto sulla qualità. Basta andare a spulciare l’elenco interminabile delle vittorie e medaglie portate a casa dalle nostre amazzoni e cavalieri senior e junior, risultati che non mi metto a citare in questa occasione, ma ben documentate nel sito Internet della Fise Lombardia. La quale -ha spiegato ancora- nel 2029 ha versato nelle casse di quella centrale di Roma oltre un milione di Euro, provenienti da tesseramento di atleti e cavalli, dalle iscrizioni dei concorrenti alle gare, eccetera. E da Roma ne ha ricevuti indietro 400 mila. Ebbene, poiché per gestire le attività nella regione nel 2019 ne servivano 250 mila in più, il Comitato Fise della Lombardia li ha procurati, grazie allo straordinario lavoro dei suoi Consiglieri, con sponsorizzazioni e marketing. Su questo ‘dare e avere indietro’ servirebbe una regolamentazione migliore e più proporzionata”.

Comunque si voglia leggere il registro, alla fine la Lombardia è sempre la “superpotenza” dell’equitazione nazionale

Detto questo Vittorio Orlandi ha dato la parola ai suoi Consiglieri per illustrare i progetti per il 2020: “Equiponiamo”: entro maggio 2020 oltre 16mila bambini di 197 scuole materne e primarie della nostra regione saranno coinvolti nelle attività di ben 128 centri ippici lombardi.

Poi “Riding Academy Jumping Team Gold e Green Team”, progetto formativo per massimizzare il potenziale agonistico dei giovani del Green Team e del Gold Team (squadre formate dai giovani talenti selezionati dai tecnici regionali).

Indi la proposta di inserire in ogni centro ippico il “rappresentante dei genitori”: iniziativa assai innovativa in questo sport, ma bisognerà vedere come l’accoglieranno istruttori e presidenti dei centri ippici lombardi. Inoltre la Fise Lombardia lancerà il progetto “Decathlon” Equestrian Days, che prevede una partnership fra 24 negozi del noto marchio aderenti nella regione e 18 centri ippici, offrendo ai clienti Decathlon 10 giornate l’anno di lezioni a cavallo gratuite.

Infine, parlando di attività sportive, nessun accenno al concorso ippico internazionale “tre stelle” organizzato da Snaitech all’Ippodromo di San Siro nel prossimo luglio: noi lo citiamo comunque perché, date le premesse, è destinato a divenire in futuro il concorso ippico più importante in Lombardia, e non solo.


Paolo Manili
Paolo Manili