Volteggio: quando quello che conta è la squadra

Ai Fei World Championships di Herning 2022 ci saranno 5 atleti azzurri pronti a difendere i nostri colori: nell’attesa cominciamo un piccolo viaggio in questa disciplina

foto d'archivio Lorenzo Lupacchini e Rosenstolz 99 - ph. FEI/Richard Juilliart
Herning, 1 agosto 2022 – Ci stiamo avvicinando ai Fei World Championships di Herning 2022, ancora 4 giorni e potremo tornare a una full immersion di sport equestri di quelle che si possono godere solo ogni 4 anni.

In Danimarca dal 6 al 14 agosto prossimi si assegneranno i titoli mondiali per  Salto Ostacoli,  Dressage, Paradressage e Volteggio.

Vogliamo proprio cominciare da questa ultima disciplina a parlarvi di questo evento.

Perché è un po’ la Cenerentola degli sport equestri, con solamente i campionati internazionali e lo CHIO di Acquisgrana a prevedere premi in denaro.

E anche perché nel Volteggio la nostra nazionale schiera una bella compagine: Lorenzo Lupacchini (oro ai Weg di Tryon 2018), Rebecca Greggio, Valeria Tomei, Davide Zanella e Giovanni Bertolaso.

Ma da dove arriva questo sport?

Volteggiavano insiemo sui loro cavalli già greci e cretesi dell’età classica. E il nome stesso che lo identifica arriva dal francese ‘la voltige‘ che nel Rinascimento descriveva gli esercizi di abilità in cui si esibivano i cavalieri più agili e coraggiosi.

Ma nella sua forma moderna è stato organizzato nella Germania del dopoguerra per avvicinare i bambini al mondo dell’equitazione. E dal passo delle categorie più semplici al galoppo di quelle superiori le evoluzioni di questi atleti incantano tutti, anche chi non è addentro alle cose equestri.

Il Volteggio è entrato a far parte delle discipline Fei nel 1983. Il primo campionato europeo è stato quello del 1984, quello mondiale nel 1986 ed è entrato nei Weg dal 1990.

Entrerà mai alle Olimpiadi? Chi lo sa: ma ci starebbe proprio bene, unendo in un solo sport ginnastica artistica ed equitazione.

Richiede una grande preparazione atletica, ma anche un rapporto armonioso e una grande connessione con il cavallo oltre alla capacità spiccata di lavorare in squadra.

Volteggiatore, cavallo e longeur sono infatti tre cuori uniti nello stesso galoppo, se ci passate l’immagine romantica.

Riuscire a combinare forza, atleticità, agilità, equilibrio e senso della musica non è facile.

Anche per questo si tratta di un vero e proprio sport d’élite: ma è  per questo che è così bello da ammiare, anche per chi non lo segue regolarmente.

State con noi qui su Cavallo Magazine: nei prossimi giorni continueremo a parlarvi di questo magnifico sport dove il cavallo è protagonista e seguiremo insieme le prove dei campionati del mondo di Herning.

E se nella vostra carriera equestre avete provato anche questa ‘variante’…beh, parlatecene.

Sarà un buon modo per farla conoscere un po’ di più e incoraggiare altri cavalieri e amazzoni a metterla nella lista delle cose da provare almeno una volta nella vita!