Maremma li fece: i cavalli dei Butteri

Dopo tanti successi a Fieracavalli, non rimane che cominciare a studiare il modello Toscana dalle basi: magari con questo libro, che parla dell’allevamento del cavallo Maremmano

Il libro di Mecocci e L'Abbate

Viterbo, 15 novembre 2019 – Dopo i molteplici successi toscani a Fieracavalli 2019 non resta altro che studiare un po’ questo modello vincente: e abbiamo pensato di consigliarvi un libro scritto da Fabrizio Mecocci e Fabiana L’Abbate sui cavalli dei butteri, quelli che sono stati e saranno sempre la base portante di tutto il movimento equestre della regione, anche quando si sviluppa verso discipline prettamente sportive.

Perché i cavalli Maremmani sono uno dei patrimoni culturali del nostro paese: strumenti di lavoro e di sopravvivenza, compagni di svago e generatori di orgoglio di quella gente dura e resistente che abitava la Maremma toscana.

Senza di loro non ci sarebbe stata la possibilità far rendere come pascoli quelle terre paludose e malsane, dovo solo loro e le grandi vacche maremmane dalle lunghe corna potevano vivere e prosperare regalando anche un margine di guadagno agli uomini che li possedevano.

E sulla base di quei cavalli spigolosi di dentro e di fuori, coraggiosi e aspri e resistenti è stato creato il Maremmano che conosciamo oggi: la storia di questa trasformazione è narrata con passione e competenza da Fabrizio Mecocci e Fabiana L’Abbate, entra nel dettaglio delle radici storiche ed genetiche illustrando le varie fasi di passaggio che hanno portato l’irsuto ed essenziale compagno dei Butteri dipinti da Fattori a diventare l’atletico cavallo che conosciamo noi.

Perché con l’apporto di sangue più raffinato e il miglioramento delle condizioni di allevamento sono cambiate le caratteristiche morfologiche, ma non i tratti distintivi del suo carattere, che nel 1860 veniva così descritto dal colonnello Tommi Bruscheri: “…sano, schietto, allegro, generoso, pieno di fuoco ed elasticità, mangiatore e ben educato”.

Molto interessante l’attenzione data dagli autori all’importanza delle linee femminili (vedasi la fattrice Daina, presente nella genealogia di quasi tutti i Maremmani di oggi) e al ruolo che il Maremmano, spesso definito dall’aggettivo “migliorato” utilizzato non sempre in senso positivo, come miglioratore e/o contributore di altre razze come il Tolfetano e il cavallo del Catria e utilizzato in modo massiccio dall’istituto di Incremento Ippico della Sicilia negli anni ’70 e ’80.

L’allevamento del cavallo maremmano, di Fabrizio Mecocci e Fabiana L’Abbateedito da Accademia Barbanera, Viterbo 2017 € 22,00