Confine tra Polonia e Bielorussia, anche i cavalli di pattuglia

Anche le pattuglie a cavallo sul confine tra Polonia e Bielorussia per controllare la pressione dei migranti, per la maggior parte in arrivo da Iraq e Siria

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Pattuglia polacca sul confine con la Bielorussia - EPA/BARTLOMIEJ WOJTOWICZ
Varsavia, 23 gennaio 2022 – Un ritorno alle origini, se vogliamo: anche se sarebbe bello non ce ne fosse bisogno.

E’ quello che ci viene un mente guardando queste immagini di agenzia, scattate nella provincia di Wlodawa, al confine polacco con la Bielorussia.

Protagonisti uomini e cavalli della 2° Brigata di difesa territoriale Lublino, impegnati per pattugliare il territorio in ragione della maggiore pressione migratoria.

Che, dice la stessa agenzia, si ipotizza causata da “una politica di destabilizzazione orchestrata dal governo bielorusso in rappresaglia alle sanzioni dell’UE”.

Comunque sia ci concentriamo sui cavalli: bei soggetti, non hanno nulla di rustico e fanno onore ad una tradizione allevatoriale come quella polacca.

Curiosa e interessante la bardatura di sapore più tradizionale del baio sulla sinistra, forse significativa la non omogeneità dei finimenti tra i diversi elementi dell’unità.

La frontiera polacca è quella che si trova più a Est di tutta l’Unione Europea, in Polonia si erano recentemente organizzate bande di volontari civili nazionalisti per dare un amano alle forze di polizia.

Infine, ricordiamo che sempre da questo confine è arrivata una rifugiata bielorussa che monta ora per la Polonia nelle competizioni di Dressage, Olga Safronova.

Decisione presa in seguito alla sua esclusione dalla squadra olimpica bielorussa poco prima dei giochi olimpici.

L’amazzone aveva così deciso di chiedere un visto umanitario come rifugiata proprio alla Polonia.