Nepi Molineris: sport motore di ricchezza e benessere

A pochi giorni dal convegno promosso dalla Fise ‘Il cavallo vincente: l’impatto degli sport equestri sul sistema economico italiano’ l’intervista esclusiva con il direttore generale di Sport e Salute Diego Nepi Molineris

Diego Nepi, direttore generale di Sport e Salute ©Ansa

Bologna, 26 novembre 2021 – Lo sport oggi è cambiato radicalmente. Molti eventi agiscono da moltiplicatore economico, da promotore sociale, da pianificatore di aree urbane, da esempio virtuoso. È il mecenatismo moderno che cambia radicalmente le potenzialità e la percezione dell’evento sportivo.

Grande sostenitore di questa vision è Diego Nepi Molineris, già direttore marketing e sviluppo  e oggi direttore generale di Sport e Salute, ma anche impegnato direttamente in qualità di eventi director del Csio di Piazza di Siena e degli Internazionali Bnl e molto altro ancora.

Nepi Molineris, la Fise ha promosso uno studio ed un convegno per mercoledì prossimo 1 dicembre sull’indotto del mondo equestre nell’economia nazionale e nell’occupazione. Non possiamo svelare i dati ovviamente, ma lei come li leggerebbe?
«Sono felice che la Fise abbia deciso di studiare e pubblicare assieme ad una eccellenza come l’Università Luiss un lavoro così specifico e professionale sull’indotto dello sport. Del resto con la Fise abbiamo dato il via ad un nuovo modello sportivo e gestionale, dal 2017, che ha prodotto la ‘nuova Piazza di Siena’ e promuove lo storico concorso della Capitale a modello virtuoso di valorizzazione del patrimonio artistico di Villa Borghese».

Ci spieghi meglio…
«Certo. Si tratta di un modello virtuoso sul come fare squadra a tutti i livelli, istituzioni in prima fila. In pratica, un evento contribuisce alla valorizzazione di un’intera area nel cuore di Roma, moltiplicando gli effetti positivi sull’occupazione, sulla fruizione della città, perfino sulle possibilità didattiche dei bambini che in epoca di lockdown, ad esempio, poterono fare lezione di educazione fisica all’aperto proprio sull’ovale di Piazza di Siena. Quasi un paradosso insomma».

Un paradosso?
«Sì, il paradosso consiste nel fatto che uno sport ritenuto profondamente elitario sappia diventare veicolo di un beneficio per tutti, per la città di Roma, gli sportivi, i cittadini. Non a caso questo che lei definiscea mecenatismo moderno prende le mosse, in parte, proprio dal mondo equestre che è stato precursore di una mentalità, di una prassi, di un modo di fare sistema».

Tutto partì da Piazza di Siena…
«Infatti. Può avere anche un valore simbolico considerato l’impatto che ha su qualsiasi persona. Ti rechi a Piazza di Siena per seguire un concorso di equitazione e ti ritrovi ni un parco che ti accoglie e ti rapisce, un ecosistema green in continua evoluzione che persegue i suoi principi di sostenibilità ambientale. Viceversa, ti rechi in Piazza di Siena per fare una passeggiata e scopri la straordinaria magia del binomio uomo-cavallo. L’evento e l’adozione delle aree a servizio della città (ovale di Piazza di Siena, il Galoppatoio e la Valle dei platani ndr), non solo un evento fine a se stesso. Il circolo virtuoso dei ricavi reinvestiti per il bene comune».

Un esempio tangibile sul rapporto evento città?

«Noi di Sport & Salute nell’ambito dell’accordo per la realizzazione del Concorso di Piazza di Siena, abbiamo la responsabilità di curare l’ovale di Piazza di Siena, le antiche tribune e alcuni siti di particolare valore, nell’area circostante tutto l’anno. Ci sono diversi esempi di cura e recupero, ma vorrei soffermarmi sull’esempio recente e la leggendaria Valle dei Platani, dove i più antichi alberi della città, risalenti al 1600, hanno ricevuto cure, potatura, recupero del terreno e altro, grazie all’evento di Piazza di Siena e al suo modello virtuoso».

Un modello quindi esportabile…
«Il Parco del Foro Italico è un esempio di modello virtuoso già da diversi anni, pur diverso nella concezione e nei principi rispetto a Piazza di Siena. In fondo, lo sport che sostiene se stesso deve essere la tela sulla quale affrescare idee che diventano realtà. E il numero di eventi sportivi e di spettacolo ospitati al Foro Italico ha fatto segnare un trend di crescita in questi anni, pur tenendo conto del periodo di ‘anestesia’ imposto dalla pandemia».

Viene naturale la domanda: se la Fise ha raddoppiato i tesserati è anche perchè questo sport che molti definisco elitario invece ha preso una strada pop, a Roma come nei circoli e nella promozione territoriale…
«Il volano dei tesserati è senz’altro collegato al successo degli eventi sportivi, questo come concetto generale. Si tratta di uno degli elementi trainanti dal punto di vista autopromozionale di una determinata disciplina sportiva. Poi ci sono altri elementi che compongono un affresco complesso e che poggia sul lavoro di moltissime persone e realtà impegnate ogni giorno o nel fare in modo che ogni tessera in più in ogni disciplina sportiva sia un successo da festeggiare. L’aumento della pratica sportiva è del resto la principale mission di Sport e Salute. Grazie al lavoro della Fise e al nostro, i numeri mostrano grandiosi successi, un trend in continua crescita che dal 2018 segna il raddoppio del numero di tesserati alla Federazione».