In Spagna, e più precisamente in Andalusia, ci sono 54.252 ettari di Paradiso Terrestre: è il Parco Nazionale di Doñana, una zona umida di eccezionale valore ambientale inserita nella Lista del patrimonio mondiale Unesco.
In questa vasta area compresa nelle province di Huelva, Cadice e Siviglia caratterizzata da una grande ricchezza di biotopi vivono ben 5 specie di uccelli protette – e anche i cavalli Marismeños, i cavalli delle paludi.
Adattabile, rustico, coraggioso, sobrio e adattissimo alla monta da lavoro il Marismeño nasce e cresce libero, la sua selezione la fa la natura stessa.
Ma ogni anno dal 1504 a Hinojos, nella provincia di Huelva, si svolge la ‘saca de las Yeguas’.
In questa occasione si radunano molti soggetti che vengono accompagnati dai locali cavalieri esperti nella conduzione di mandrie (gli ‘yeguerizos’) sino alla città di Almonte.
Lì vengono preparati per essere venduti.
Si tagliano criniere e code ingarbugliate, si vaccinano e si presentano al pubblico di intenditori che ogni anno arrivano sin qui per scegliersi un compagno di lavoro.
Quelli che non trovano un aquirente sono riaccompagnati indietro, e tornano liberi nel Parco di Doñana. Sino all’anno successivo, alla prossima ‘saca de yeguas’.
I Marismeños sono una razza in via di estinzione.
Spesso di mantello grigio, hanno un’altezza simile a quella dei cavalli Andalusi. Alcuni reputano che siano una delle razze equine che secoli addietro hanno contribuito alla loro creazione.
Molto interessante notare come in Spagna sia normale associare allevamento brado e parchi naturali.
D’altronde, è noto che il pascolamento arricchisce la biodiversità botanica dei luoghi che ne sono interessati.
E dalla biodiversità botanica deriva anche quella animale…il cerchio della vita funziona così.
In Spagna lo sanno.