CSIO di Gorla: si ricomincia sempre dai pony

Il tecnico federale Giuseppe Forte racconta il settore pony: dallo CSIO di Gorla alle strategia per il futuro

Giuseppe Forte con un'allieva, foto archivio Cavallo Magazine
Varese, 19 aprile 2022 – All’Equieffe di Gorla Minore dal 13 al 17 aprile scorso è andato in scena lo  CSIO per Children, Juniores, Young Riders e Pony.

E se per quanto riguarda i cavalli abbiamo sentito dei successi di cavalieri e amazzoni già conosciuti, nonostante l’ancora giovane età, il discorso cambia per quello che è il vivaio dell’equitazione nazionale: il settore pony, ovviamente.

Perché sono le prime gare davvero importanti di questi binomi tutti da crescere, perché per forza di cose si tratta di atleti giovanissimi ai primi passi della ribalta agonistica.

Ma sono anche quelli che più di tutti catturano l’attenzione di chi ama questo pazzo mondo equestre: Cavallo Magazine ha quindi deciso di seguirli ancora più da vicino.

Perché siamo partiti da lì, oppure perché ci sarebbe piaciuto farlo: ma è inevitabile che quando entra in campo un pony si porti dietro un’onda emotiva tutta speciale.

Chi meglio di Giuseppe Forte, tecnico federale  del settore, per raccontarci di loro?

Lo raggiungiamo quindi al telefono, e attacchiamo discorso spiegando che ci piacerebbe parlare di più di questa categoria forse un po’ trascurata, di solito, dai resoconti sportivi.

“È quello che dico anche io”, ci spiega Forte, “perché i più grandi sanno prendersi la scena coi loro successi, ma il settore pony è tanto importante per tutto il movimento equestre e si merita di più”.

La caratteristica più determinante di questo mondo ‘piccolo’?

“Il fatto che ogni anno abbiamo sempre tante new entry, per tanti ragazzi è sempre la prima volta in una gara importante. Si è visto anche a Gorla nella Coppa delle Nazioni, il primo giro è andato un po’ così, il secondo molto meglio (incidente di Elisa Zaffaroni a parte) perché la tensione si era già un po’ attenuata. E’ fisiologico che ogni anno sia sempre così, comunque: questa volta c’erano 3 ragazzi nuovi su 4 in squadra, che non avevano mai fatto nulla del genere. Sono quindi stati anche molto bravi a riprendersi così in fretta: oltretutto erano davanti al pubblico di casa, sotto gli occhi di tante persone che conoscono e questo non facilita le cose per loro”.

Se un tecnico federale pony avesse una lampada magica e potesse esprimere un desiderio  quale sarebbe?

“Che i ragazzi partissero con una seria preparazione tecnica sportiva già prima di arrivare da noi: in Italia abbiamo probabilmente i pony migliori d’Europa, da questo punto di vista non ci manca nulla. Ma i ragazzi fanno un po’ poco prima, dovrebbero dedicarsi e applicarsi di più: perché nelle categorie Children  dove ci sono tanti buoni cavalli molte piccole magagne vengono coperte, ma con i pony è più difficile. Bisogna lavorare di più, come fanno all’estero dove non c’è questo gap. Appena usciti dal ludico la preparazione deve essere subito seria, i ragazzi devono mantenere la loro dedizione senza tentennamenti: se no rimani indietro, inevitabilmente: in  due o tre anni devono andare dalle 110 alle 135, quindi non c’è tempo da perdere”.

Qualche nome da appuntarci?

“Ci sono diversi ragazzi che sono usciti fuori facendosi notare: Diego Brusco che a Grola non c’era a causa di un piccolo incidente nei giorni precedenti ma è fermo, molto solido. Poi Enrico Santoni, la siciliana Rachele Campanella giovanissima che ha fatto molto bene anche a Gorla il romano Lorenzo Privitera, Audrey  Venturi, Matteo Caporali. Poi c’è Eva Ballardini: a Gorla è arrivata prima in 115 tutte e tre le volte, è molto tosta e aggressiva in senso sportivamente positivo.  Hanno qualità questi ragazzi, ora però dobbiamo togliere quella tensione che condiziona negativamente le lor prestazioni. E non c’è tanto tempo per fare esperienza, per loro adesso ogni coppa è importante. D’altra parte, in questa situazione si vede chi ha qualcosa in più”.

Strategie per crescerli al meglio?

“Ad Arezzo il prossimo week-end avremo già un’occasione per prendere contatto con tanti giovanissimi atleti e le loro famiglie e cominciare a spiegare il nostro piano di lavoro. Poi abbiamo voluto le finali dei pony a settembre, insieme a quelle di tutto il settore giovanile: perché così potranno stare vicini a quelli che sono i loro idoli, come Casadei e Correddu ad esempio, cominciare a stare nell’ambiente e vedere in quale direzione dirigere i loro passi e i loro sogni”.

Ringraziamo Giuseppe Forte e ci segniamo in agenda la telefonata di martedì prossimo: per continuare a stare vicini al settore pony, che è il futuro del nostro mondo.