Ensor de Litrange: il riposo dopo i trionfi

Lascia la scena agonistica un cavallo che per Lorenzo de Luca e per l’Italia del salto ostacoli ha rappresentato un valore perfino superiore a quello dei grandi successi sportivi colti nell’arco della sua formidabile carriera

Lorenzo de Luca su Ensor de Litrange (ph. Victor Lerena/ANSA)

Bologna, martedì 27 luglio 2021 – Per tutti noi italiani Ensor de Litrange è un cavallo più importante dei pur importantissimi risultati che ha ottenuto nella sua formidabile carriera: perché ci ha fatto pensare in modo diverso, ci ha fatto sentire cose diverse, ci ha fatto vedere cose diverse. Ensor de Litrange è un cavallo che ha un valore simbolico elevatissimo: se dovessimo infatti scegliere qualcuno o qualcosa che rappresenti il punto di demarcazione tra un prima e un dopo, il punto di recente svolta del salto ostacoli azzurro dopo anni di sofferenze e sconfitte e mancanza di ‘eroi’ sportivi, ebbene diremmo Lorenzo de Luca ed Ensor de Litrange. Loro.

Come in tutte le grandi e appassionanti storie sportive, anche qui abbiamo due protagonisti che unendosi hanno fatto diventare ‘l’altro’ migliore e più forte. Due protagonisti che sono diventati musa ispiratrice l’uno per l’altro, due protagonisti che sono divenuti propellente ideale l’uno per l’altro, due compagni che prendendosi per mano sono arrivati insieme là dove da soli in quel momento probabilmente non avrebbero potuto. E se Lorenzo de Luca ha trovato in Ensor de Litrange il cavallo ideale per dimostrare al mondo intero lo sbocciare della sua purissima classe di cavaliere, Ensor de Litrange ha trovato in Lorenzo de Luca un interprete che lo ha valorizzato come sarebbe stato probabilmente impossibile a chiunque altro.

Ensor de Litrange (castrone baio Bwp nato nel 2004 da Nabab de Reve x Mr. Blue) è stato per quattro stagioni – dal 2012 al 2015 – sotto la sella di un fuoriclasse come Jos Lansink con il quale ha ottenuto ottimi risultati, prima di arrivare a Lorenzo de Luca; per il campione olandese/belga tuttavia Ensor è stato solo uno dei tanti ottimi cavalli ai quali dedicare la propria attenzione, e per giunta trovando anche qualche lieve difficoltà: «Ensor è arrivato in scuderia da noi in ottobre del 2015. Di proprietà di Stephan Conter e di Jos Lansink», raccontava Lorenzo de Luca nel dicembre del 2016 in un’intervista pubblicata su queste stesse pagine elettroniche. «Jos aveva avuto qualche problema con il cavallo e quindi insieme a Stephan ha deciso di provare qualcosa di diverso, di cambiare qualcosa. Così Ensor è arrivato a me. E per mia fortuna il cavallo ha accettato la mia monta, ha accettato il cambiamento. Ma io devo essere riconoscente a Stephan e a Jos che me l’hanno affidato lasciandomi carta bianca».

Da qui nasce una storia meravigliosa. Lorenzo de Luca ed Ensor hanno costituito un binomio come non ne avevamo avuti dai tempi di Gianni Govoni e Havinia, o Jerry Smit e Lux, o Juan Carlos Garcia e Albin, cioè primi anni Duemila. Ma con più ‘potenza’ agonistica di tutti loro: perché Lorenzo de Luca ha avuto a disposizione un’organizzazione tale da potergli permettere di impegnare il suo numero uno solo e soltanto nei momenti cruciali di un singolo concorso o di un’intera stagione, avendo a disposizione altri soggetti sui quali distribuire gli sforzi, e quindi capitalizzandone al massimo il rendimento. Proprio come sarebbe successo di lì a breve a un altro nostro formidabile campione, Alberto Zorzi, con l’organizzazione della scuderia di Jan Tops e con due cavalli del valore di Fair Light van het Heike e Cornetto K.

Lorenzo de Luca ed Ensor hanno subito rappresentato il binomio ‘italiano’ in grado di gareggiare ad armi pari con i migliori cavalli e cavalieri del mondo, spesso battendoli. Hanno fatto sentire tutti noi forti, finalmente non più subordinati e sottomessi alla potenza agonistica straniera. Hanno dato una scossa a tutto l’ambiente un po’ mortificato del salto ostacoli azzurro dimostrando capacità di vittoria unita a un’equitazione raffinata e bellissima, offrendo così uno spettacolo tecnico e agonistico sublime. Lorenzo de Luca nel settembre del 2017 è arrivato là dove nessun cavaliere italiano è mai stato capace di mettere piede, cioè nei primi tre posti della computer list mondiale di salto ostacoli, e per giunta in seconda posizione. Un’impresa per noi epocale in senso letterale. Compiuta grazie non solo a Ensor, ma soprattutto grazie a Ensor.

Adesso per Ensor de Litrange, magnifico campione che ci ha regalato brividi di gioia sportiva, è arrivato il momento della pensione e del riposo, il momento del ritiro dalle scene agonistiche. Lorenzo de Luca proseguirà la sua favolosa carriera sportiva da quel fuoriclasse che è: ma senza mai dimenticare di essere diventato ciò che è oggi anche grazie a questo cavallo meraviglioso.