Formato Global, innovazioni e critiche: cambia tutto

Oggi a ‘casa’ di Jan Tops una interessante tavola rotonda durante la quale il fondatore del GCT e della GCL, insieme al suo partner Frank McCourt e al presidente della Fei Ingmar De Vos, ha illustrato la stagione 2017

Valkeswaard, 14 marzo 2017 – Oggi in tarda mattinata Jan Tops, il presidente della Fei Ingmar De Vos e Frank McCourt hanno incontrato una folta rappresentanza di giornalisti di diverse testate europee dedicate allo sport equestre (per l’Italia Cavallo Magazine, per il resto d’Europa erano rappresentate Olanda, Germania, Francia, Belgio, Norvegia, Svezia, Gran Bretagna, tra le altre). L’argomento della tavola rotonda è stato la presentazione della nuova stagione del Global Champions Tour e della Global Champions League: argomento ricco di spunti di dibattito visto che proprio in questi giorni si sono registrate reazioni molto forti da parte di numerosi addetti ai lavori alle novità introdotte quest’anno nel circuito ‘Global’. Tali novità sono state rese possibili grazie al fatto che la ‘battaglia’ legale tra il Global e la Fei si è conclusa con un accordo, in ragione del quale a partire dal 2017 la GCL diventa a tutti gli effetti un circuito approvato dalla federazione internazionale (mentre così non era stato nel 2016). Vediamo dunque il contenuto di tali novità

INTERAZIONE TRA LE DUE GARE – Primo aspetto da considerare. Adesso la GCL e il GCT interagiscono direttamente durante le giornate di concorso: le prove della League infatti diventano ‘anche’ qualificanti per il GP del Tour.

CHI PARTECIPA ALLA GCL – Le squadre che gareggiano nella stagione sono diciotto (ma si può arrivare a un massimo di venti, ovviamente prima che inizi la serie). Per partecipare al circuito il ‘proprietario’ della squadra deve versare un ingresso di due milioni di euro per l’intera stagione. La squadra si compone fino a cinque cavalieri dei quali come minimo due devono essere compresi tra i primi 250 della computer list della Fei a far data dal 31 agosto del 2016, e uno deve essere un under 25 che non sia compreso tra i primi trenta della computer list. Se la squadra è composta di quattro cavalieri non è obbligatoria la presenza dell’under 25. A ciascuna gara la squadra iscrive tre cavalieri: due titolari e una riserva. Sono ammesse le sostituzioni a gara in corso.

CHI PARTECIPA AL GCT – I concorrenti partecipanti sono sessanta, così suddivisi: i primi diciotto della computer list della Fei al 31 agosto 2016 (in ordine discendente: se il 18° non c’è si recupera il 19° e così via); uno per ciascuna squadra della GCL tra quelli compresi nei primi 250 della computer list (dunque diciotto); diciotto concorrenti partecipanti alla GCL; cinque concorrenti appartenenti alla federazione locale; un concorrente con wild card della Fei. Per un totale appunto di sessanta.

ACCORDI IN SQUADRA – Gli accordi tra i proprietari delle squadre partecipanti alla GCL e i cavalieri che le compongono sono discrezionali: sta alle parti stabilire l’intesa.

FORMULA DI GARA DELLA GCL – Le gare sono quindici. A partire da quest’anno sono due le prove valide per la GCL in ciascun concorso, entrambe a tempo in tabella A. La classifica si stabilisce sommando le penalità di entrambi i componenti ciascuna squadra nella prima e nella seconda prova: in caso di parità penalità si sommano i tempi della seconda prova di entrambi i componenti ciascuna squadra.

CLASSIFICA FINALE E MONTEPREMI DELLA GCL – Il montepremi della GCL viene distribuito a serie ultimata. In totale si tratta di 10 milioni e 500 mila euro: 2 milioni alla squadra vincitrice, 1.350.000 alla seconda, 831.250 alla terza e via discendendo fino ai 100.000 euro della tredicesima, quattordicesima e quindicesima squadra. La classifica finale per ciascuna squadra viene stabilita dalla somma dei punti raccolti nel corso della stagione secondo il seguente criterio: 30 punti alla squadra che vince, 25 alla seconda, 21 alla terza, 19 alla quarta, 17 alla quinta e poi via via a scalare di un punto per tutte le altre.

FORMULA DI GARA DEL GCT – I concorsi del GCT sono quindici. Al termine della prima prova della GCL di ciascun concorso si stila una classifica individuale che comprende sia i concorrenti partecipanti alla GCL sia gli individuali che non gareggiano nella GCL: si attribuisce così il montepremi individuale e i punti validi per la computer list. Idem al termine della seconda prova della GCL: e i migliori venticinque di questa seconda prova si qualificano per il Gran Premio del GCT.

IL GRAN PREMIO DEL GCT – Riservato ai migliori venticinque della seconda prova valida per la GCL. Nelle stagioni successive al 2017 potrebbe darsi che si aggiunga almeno un’altra prova valida come qualifica per il GP. La formula di gara cambia radicalmente rispetto a quella tradizionale fino a oggi: dalle due manches a barrage si passa infatti al barrage semplice. L’ordine di partenza sarà inverso alla classifica di qualificazione. Il montepremi di ciascun GP sarà di 300 mila euro. Il montepremi distribuito sulla classifica generale finale sarà di 950 mila euro.

QUELLO CHE SI PAGA – I cavalieri che partecipano ai concorsi Global non pagano iscrizioni e in più vengono ospitati dal comitato organizzatore. Coloro i quali provengono da fuori continente hanno il rimborso anche del viaggio per sé stessi e per i propri cavalli, e in più l’alloggio gratuito anche per i groom.

LE CRITICHE – Questo nuovo formato Global ha sollevato molte critiche da parte di eccellenti addetti ai lavori. La più ricorrente è rivolta alla Fei: la federazione internazionale e i suoi dirigenti vengono ritenuti responsabili di avallare un regolamento che esalta il concetto di pay-card proprio nel momento in cui tutti gli altri concorsi si vedono ridotte le percentuali a disposizione per invitare i concorrenti, nel preciso intento di eliminare esattamente le pay-card contro le quali la Fei stessa si è chiaramente pronunciata, dichiarando che le pay-card non sono accettate nemmeno nei concorsi Global. I concorsi Global inoltre vengono visti come una minaccia sempre più consistente soprattutto per il format Coppa delle Nazioni. Una lettera che esprime in modo approfondito e articolato queste e altre preoccupazioni è stata inviata al presidente della Fei Ingmar De Vos e firmata dal famoso trainer internazionale Henk Nooren, dalla Federazione Equestre Europea, dall’International Jumping Riders Club, da rappresentanti le federazioni tedesca, olandese, spagnola, francese, britannica, svizzera. Alcuni cavalieri come Kevin Staut e Steve Guerdat sostengono apertamente che la Fei non ha svolto a dovere il ruolo di garante dei principi di equità. La preoccupazione maggiore è che lo sport stia andando sempre più nella direzione di una discriminazione basata sul denaro più che sui valori sportivi.

LE RISPOSTE – Jan Tops dopo aver illustrato nel dettaglio i principi che stanno alla base del nuovo format Global, ha risposto alle critiche principali: “Non è corretto parlare di pay-card: i cavalieri non pagano nulla, sono i proprietari delle squadre a farlo. E i cavalieri che stanno nella squadra vengono scelti sulla base del meccanismo della domanda e dell’offerta. Le stesse critiche di oggi le sentivamo durante i giorni della nascita del GCT dieci anni fa, nel 2006: eppure oggi si può dire che i nostri concorsi hanno incrementato enormemente la crescita del valore dello sport ovunque, alzando il livello della qualità ovunque, anche nei concorsi estranei al Global. Ma anche in quantità: oggi il numero dei concorsi è cresciuto enormemente, i cavalieri hanno un’ampia possibilità di scelta. E poi, prendiamo un cavaliere fenomenale come il britannico David Broome che ai suoi tempi ha vinto davvero tantissimo, e paragoniamolo al suo connazionale Scott Brash oggi: non c’è confronto tra le somme in denaro guadagnate dai due, Broome non avrebbe potuto certo mantenersi con quei premi in denaro, mentre fate due conti di quello che ha guadagnato Brash… E questo solo per fare un esempio”.

Il presidente della Fei Ingmar De Vos ha spiegato il motivo per cui dopo due anni di battaglia adesso tra la Fei e la GCL è scoppiata la pace: “Abbiamo raggiunto un accordo che soddisfa entrambi. Uno dei punti sui quali abbiamo discusso è stato proprio quello delle pay-card: quando il nostro no alle pay-card è stato accettato l’intera discussione ha preso una piega positiva e oggi tutto è andato per il meglio. Quanto alle Coppe delle Nazioni: aver riformato il sistema con la creazione di un circuito davvero mondiale e con la finale in chiusura di stagione mi sembra sia la dimostrazione migliore di quanto la Fei tenga a questa gara ricca di fascino e tradizione. Renderla più attraente raddoppiando i punti in palio per la computer list mondiale? Non sarebbe corretto: noi dobbiamo garantire uniformità, non si può creare un vantaggio per alcuni a discapito di altri”.

Frank McCourt, cofondatore della GCL insieme a Jan Tops, ha aggiunto: “Oggi le cose cambiano sempre più velocemente. Noi dobbiamo pensare a salvaguardare la tradizione ma allo stesso tempo andando verso l’innovazione. Oggi il mercato ha sempre più bisogno di prodotti appetibili, non solo per la televisione ma anche per tutti i media digitali. Non bisogna stare fermi: altrimenti si muore”.