Luca Marziani e la seconda volta

Storie di uomini e di cavalli, la bellezza del nostro sport, le emozioni del dolore e quelle della gioia… sono i pensieri che nascono al termine del Campionato d’Italia assoluto di salto ostacoli

Luca Marziani e Lightning ieri durante il percorso della finale del Campionato d'Italia e poi al termine della gara (ph. UM)

Cervia, domenica 2 maggio 2021 – Sebbene sia molto difficile dimenticarlo, è importantissimo ricordare oggi – proprio oggi – tutto quello che è stato Tokyo du Soleil per Luca Marziani e tutto quello che Luca Marziani ha fatto e vissuto con Tokyo du Soleil.

Un cavallo e un cavaliere insieme possono essere molte cose: amici, amanti, compagni di gara, colleghi, avversari, soci, allievi, maestri… dipende da tanti fattori, da tante circostanze, da tanti presupposti. Luca Marziani e Tokyo du Soleil sono stati l’uno per l’altro qualcosa di molto raro a determinarsi: sono stati la reciproca estensione di sé. Il cavallo per il cavaliere, e il cavaliere per il cavallo. Una storia magnifica, da batticuore…

Tokyo è arrivato a Luca Marziani come giovane cavallo immaturo e inesperto: aveva 6 anni nel 2013, e Luca Marziani gli ha insegnato tutto. Luca Marziani aveva 34 anni nel 2013, cavaliere nel pieno della maturità: aveva già partecipato a un campionato d’Europa (nel 2011 con Wivina) e a diverse Coppe delle Nazioni, ma senza mai vivere il ruolo del protagonista assoluto e fondamentale, senza mei essere l’uomo determinante e indispensabile. Tokyo ha imparato tutto con Luca Marziani: e Luca Marziani ha cresciuto sotto la sua sella un cavallo che ha avuto pochi eguali al mondo, divenendo così per la squadra nazionale azzurra l’uomo determinante e indispensabile, il protagonista assoluto e fondamentale.

Come non poterlo ricordare? Per due anni e mezzo – parte del 2017, tutto il 2018 e tutto il 2019 – il binomio Marziani/Tokyo è stato la colonna portante dell’Italia durante un periodo di tempo in cui l’Italia ha vissuto una delle sue più belle storie sportive recenti. Un periodo di tempo in cui Luca Marziani ha assorbito dentro sé stesso sensazioni di altezza vertiginosa, fortificando il proprio spirito, la propria maturità, il proprio coraggio, la propria voglia, la propria audacia. Luca Marziani con Tokyo si è sentito… forte. Forte. Con Tokyo, Luca Marziani ha definito sé stesso nel ruolo di cavaliere, di atleta, di protagonista. Pensateci: per uno sportivo è tutto. E’ la vita.

Poi, il crollo. Il consorzio proprietario di Tokyo du Soleil alla fine del 2019 ha deciso di vendere il cavallo (e con il senno di poi bisogna riconoscere che del tutto a prescindere dagli aspetti sentimentali, emotivi e affettivi si è trattato di un’operazione commercialmente perfetta). Luca Marziani si è sentito come il pugile che sul ring subisce il ko definitivo. Perduto il compagno di sport, perduto l’amico inseparabile al quale rivolgere sempre le solite parole ogni giorno entrando in scuderia: “Ohi Tokyo, come stai?”.

Per alcuni mesi Luca Marziani è rimasto rintronato e sperduto, avvertendo dentro sé stesso con angoscia l’eco di domande sottilmente perfide: è davvero finito tutto? Rimarrò il cavaliere di un solo cavallo? Come farò adesso? Domande che il raziocinio non può che giudicare come del tutto incongrue, ma che nondimeno vivono dentro la circolazione del sangue… malgrado il senso della ragione.

Alcuni mesi, sì: ma poi Luca Marziani ha reagito, come è giusto e naturale che si faccia quando davanti a noi si apre un futuro tutto da scrivere (o riscrivere). Luca Marziani ha reagito con quella forza che proprio Tokyo aveva contribuito a consolidare dentro l’animo del suo cavaliere. Luca Marziani ha reagito ed è andato incontro agli eventi con la voglia di condizionarli, non con il timore di esserne condizionato.

Gli eventi. Luca Marziani è il direttore tecnico della Società Ippica Romana, la mitica Farnesina, luogo da dove proviene una grandissima parte della storia dell’equitazione italiana scritta da nomi del calibro di Carlo Costante d’Inzeo e dei suoi figli Piero e Raimondo, da Adriano Capuzzo, da Giulia Serventi, da Graziano Mancinelli, da Fausto Puccini, da Duccio Bartalucci… La Farnesina ha vissuto anni recenti con qualche difficoltà e adesso si sta preparando a una rinascita grazie all’impulso prodotto dal direttivo guidato dal presidente Pierluca Impronta. E Pierluca Impronta è il proprietario di Lightning. Lightning in inglese significa lampo: un violento e abbacinante bagliore che illumina il buio della notte… E Lightning è il cavallo con il quale il direttore tecnico della Società Ippica Romana si è laureato ieri campione d’Italia: cioè Luca Marziani.

La storia, la vita, lo sport. E’ bello osservare ciò che accade con la consapevolezza di ciò che è accaduto, con la certezza di ciò che sta accadendo e con il desiderio di scoprire ciò che accadrà… Siamo all’inizio di un altro capitolo? Di un’altra inebriante vicenda sportiva? E’ forse prematuro dirlo: lo scopriremo vivendo. Ma una cosa è certa: nessuna grande storia inizia senza grandi emozioni. E quella che Luca Marziani ha vissuto ieri è un’emozione fortissima: perché vincere è difficile, ma rivincere lo è ben di più. Luca Marziani campione d’Italia con Tokyo du Soleil nel 2019. Ieri a due anni di distanza campione d’Italia in sella a Lightning. Il valore della seconda volta.