Vedi e ascolti Francesco Turturiello e pensi a Napoli. Inevitabilmente. Poche persone rappresentano la propria appartenenza e le proprie radici nel loro modo di essere così come nel caso di Francesco Turturiello. Francesco è tifosissimo del Napoli (squadra di calcio) cosa che a Napoli è un fatto più di religione che di sport, Francesco parla con quel meraviglioso accento e con quella meravigliosa cadenza il cui suono mette allegria a prescindere dal significato delle parole, Francesco ha gli occhi azzurri come il mare che si apre nel golfo di Napoli…
Francesco Turturiello ormai da tanti anni si è trasferito al nord, in Lombardia, è diventato un cavaliere internazionale, gira l’Europa, prende aerei dalla Scandinavia alla Spagna, è cittadino del mondo e dello sport di alto livello, fa parte di un ingranaggio il cui ritmo frenetico è sostenibile solo da chi ha cavalli ed equitazione nelle vene al posto del sangue. Però se Napoli chiama… beh, lui ferma tutto e corre a Napoli! Scherzi a parte – e al di là di ogni più facile retorica – in effetti è proprio così: il comitato regionale Fise della Campania ha affidato al cavaliere azzurro il ruolo di tecnico selezionatore delle squadre che rappresenteranno la regione e in tale ruolo Francesco Turturiello ha diretto uno stage organizzato dal comitato stesso il 3 e 4 marzo presso gli impianti del Cavaliere Country Club di Napoli.
Si dirà: niente di particolare, tutte le regioni organizzano stage con i rispettivi tecnici selezionatori. Vero, sì. Ma il fatto per certi versi inusuale è che a questo stage hanno partecipato 80 cavalli e che l’orario di lavoro per due giorni consecutivi è andato dalle 7.30 alle 21.30 senza interruzione… !
«Quando mi hanno comunicato il numero dei partecipanti sono rimasto sbalordito», confessa Francesco Turturiello, «oltre che un po’ preoccupato… Ma allo stesso tempo mi ha fatto un immenso piacere un’adesione così massiccia. Il ritmo di lavoro non mi è pesato assolutamente perché è stato come ritornare agli inizi della mia carriera… vedevo negli occhi dei ragazzi quella passione, quell’attenzione… Mi è piaciuto tantissimo!».
E poi ci sono considerazioni tecniche importanti da fare: «Ho trovato ragazzi ben preparati, con basi solide, in Campania ci sono soggetti di ottimo livello sia tra i cavalli sia tra i cavalieri. Quello in cui bisogna cercare di migliorare, ed è una considerazione che vale sempre, per tutti, è la schematizzazione e l’organizzazione del lavoro: va bene il talento, va bene l’istinto, ma poi ci vogliono programmazione e per l’appunto organizzazione. Il messaggio che deve passare è che io sono un supporto tecnico per tutti rispetto al grande lavoro che stanno facendo gli istruttori nella nostra regione: dobbiamo muoverci tutti insieme nella stessa direzione… e se qualcuno, intendo qualche ragazzo o qualche cavallo, non è pronto adesso vorrà dire che lo sarà dopo, senza pensare a cose tipo bocciature o esclusioni. Chi è meno pronto deve impegnarsi al massimo per migliorare: ma siamo tutti insieme, in un lavoro che deve coinvolgere gli istruttori, i ragazzi e i genitori».