È arrivata a Roma da campionessa di Francia in carica, titolo conquistato a Fontainebleau lo scorso 27 aprile. A 25 anni, essendo nata il 3 gennaio del 2000. Un dato di per sé già abbastanza particolare, visto che non è molto frequente vedere un’amazzone al vertice della graduatoria tricolore d’Oltralpe.
Poi in Piazza di Siena ha incantato pubblico e addetti ai lavori: due percorsi netti in Coppa delle Nazioni su Nikka van de Bisschop, due percorsi netti nel Rolex Gran Premio Roma su Dynastie de Beaufour. Una meraviglia.
Nina Mallevaey è stata certamente una delle stelle dello Csio di Roma 2025. La giovane amazzone francese ha impressionato per tutte le ragioni fin qui descritte, ma soprattutto per un motivo: un’equitazione bellissima.
Per lei un sogno: a occhi bene aperti però… Iniziato grazie a mamma e papà i quali, pur non essendo protagonisti dello sport ad alto livello, hanno dato le basi di partenza alla loro bambina con qualche cavallo tenuto a casa in una piccola scuderia gestita in famiglia e per pura passione. Una passione che per Nina diventa bruciante: a 18 anni lascia gli studi per dedicarsi allo sport a tempo pieno andando a lavorare per la scuderia della famiglia Sadran (Jeanne Sadran è un’altra delle giovani amazzoni francesi in evidenza, nata nel 2001). Dopo gli insegnamenti ricevuti dal papà, Nina viene seguita in questo periodo da Eric Louradour e da Julien Epaillard.
Poi accade tutto molto velocemente e in modo anche abbastanza fortuito. Durante un concorso in Belgio, Nina conosce Stephan Conter (il proprietario della scuderia Stephex in Belgio dove hanno montato molti favolosi cavalieri come anche il nostro Lorenzo de Luca) il quale le suggerisce di proporsi alla scuderia Torrey Pines, quella del canadese Eric Lamaze. Detto fatto: Nina inizia a montare i cavalli di proprietà della famiglia Rein, tra i quali la stessa Nikka van de Bisschop, prima che la cavalla (Bwp nata nel 2013 da Emerald van het Ruytershof x Nabab de Reve) sotto la sella delle canadesi Beth Underhill ed Eryn Ballard partecipi rispettivamente al Campionato del Mondo 2022 e alle Olimpiadi 2024.
L’accelerazione nella carriera sportiva di Nina Mallevaey diviene folgorante: concorsi negli Stati Uniti, partecipazioni al Gobal Champions Tour, insegnamenti ricevuti non solo da Eric Louradour, Julien Epaillard ed Eric Lamaze, ma anche da Nick Skelton e da Laura Kraut, e ora dalla sua attuale trainer Helena Stormanns. Cavalli che si chiamano Nikka van de Bisschop, Dynastie de Beaufour, My Clementine principalmente.
Oggi Nina Mallevaey è la stella dell’equitazione francese insieme ai grandi nomi che lei ha sempre ammirato e che adesso, da compagni di squadra, le sono vicino per suggerimenti, consigli, supporto ogni volta che si trovano in concorso con lei. Ed è significativo notare che se Germania e Stati Uniti – le altre due ‘super potenze’ del salto ostacoli mondiale – propongono un notevole numero di amazzoni ad altissimo livello (talvolta addirittura preponderante rispetto a quello dei cavalieri nelle formazioni di Coppa delle Nazioni), la Francia è molto… parca da questo punto di vista: pensando ad amazzoni che abbiano ottenuto grandi risultati internazionali vengono in mente i nomi di Alexandra Ledermann negli anni Novanta, di Eugenie Legrand nei primi anni Duemila, naturalmente della favolosa Penelope Leprevost a partire dal 2010… Si inserirà Nina Mallevaey in questo filone? Lo dirà il tempo, naturalmente: ma stando a quello che si è potuto apprezzare di lei fino a oggi, la risposta sembra abbastanza scontata…