Ping Pong van de Lentamel non è certo un cavallo che passa inosservato. Prima di tutto per le sue qualità tecniche e agonistiche, e in secondo luogo per quel suo mantello così particolare: cavalli pezzati sulla scena del grande salto ostacoli internazionale non se ne vedono molto di frequente.
Ping Pong è nato nel 2015, figlio di Emerald van het Ruytershof (sauro) e di una figlia di Toulon (baio scuro), registrato per lo stud book belga Bwp e allevato da Hulde Aan de Bok; il mantello pezzato gli deriva dalla linea materna: sono pezzate la mamma, Lieve Vrouke van de Lentamel (nata nel 2011 per l’appunto da Toulon) e la nonna materna Vita, quest’ultima figlia dello stallone Limbo (Kwpn nato nel 1993 da Concorde) la madre del quale – Hira, nata nel 1989 – è a sua volta pezzata: è da lei che si risale all’origine del mantello di Ping Pong poiché suo nonno materno Samber (Kwpn nato nel 1976) proviene da una linea femminile di cavalli per l’appunto pezzati che parte dalla femmina Karroll, nata nel 1946.
Ma per il cavaliere tedesco Gerrit Nieberg è probabile che non abbia molta importanza il tipo di mantello di Ping Pong: ciò che più conta sono le sue caratteristiche tecniche e atletiche, quelle che ieri hanno permesso al binomio di aggiudicarsi la vittoria del Gran Premio dello Csi a cinque stelle di Riesenbeck, undicesima tappa del Longines Global Champions Tour 2025. Una vittoria doppiamente importante, poiché al valore del primo posto in sé aggiunge la conquista del biglietto per partecipare al Super Gran Premio di fine stagione.
Ieri il Gran Premio si è concluso con un barrage a sei: Gerrit Nieberg ha vinto lasciandosi alle spalle lo svedese Peder Fredricson su Alcapone des Carmille e l’olandese Harrie Smolders su Bingo du Parc, mentre il nostro Emanuele Camilli su Chacco’s Girlstar con un errore in percorso base si è classificato al 10° posto.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
https://results.hippodata.de/2025/2505/docs/r_06.pdf
LA CLASSIFICA DEL LGCT 2025
https://results.hippodata.de/2025/2505/docs/lgct_ranking_2025_after_riesenbeck.pdf