Ulla e Stefano, la favola di una cavalla nata per sbaglio

Lo Stefano in questione è Stefano Carli, uno dei più forti cavalieri italiani del trentennio Sessanta-Ottanta: la sua carriera internazionale è cominciata con un Campionato d’Europa juniores in sella a un… errore!

Stefano Carli su Ulla: nella foto piccola durante il Saggio delle Scuole nel 1959, nella foto grande in gara a Roma nel 1966

Bologna, giovedì 13 maggio 2021 – Lui era uno stallone purosangue: Sans Blague. Lei una cavalla Bretone da tiro pesante: Estasi. Entrambi vivevano a La Bragadina, la tenuta di campagna del barone Treves de’ Bonfili a Legnago (in provincia di Verona), insieme agli altri cavalli di casa. Filiforme, nevrile, leggero ed elegante lui: come tutti i veri purosangue. Possente, muscolosa, gigantesca lei: come tutti i veri cavalli da tiro pesante.

Un giorno del 1951 Sans Blague è nel suo paddock a godersi i sapori della tarda primavera. Anche Estasi è nel suo paddock, beata e tranquilla. Paddock diversi, naturalmente, divisi da alcune staccionate. I sapori della primavera – e anche il profumo portato dal vento di una Estasi in calore – devono tuttavia aver ispirato Sans Blague… il quale a un certo punto decide di fare una cosa che non aveva mai fatto prima: salta il recinto del suo paddock, esce e galoppa deciso verso il paddock in cui pascola pacifica Estasi, salta la staccionata, entra quindi nel paddock di Estasi e… accade. Accade una cosa che ovviamente non sarebbe dovuta accadere…

Estasi rimane gravida: e nel 1952 nasce una puledrina roana (come la mamma) che viene battezzata Ulla. Che ne sarà di lei? Niente di particolare: cosa mai potrà fare la figlia di un purosangue e di una cavalla da tiro pesante nata per sbaglio? Eppure il barone Treves decide di far montare Ulla a suo nipote Stefano, così, come esperimento più che altro per lui, ragazzino di quattordici anni: Ulla è brava e buona, abituatissima al contatto con gli esseri umani, cresciuta divenendo una mezza via tra il papà e la mamma. Così Stefano monta Ulla domandola e insegnandole tutto, ma senza alcuna intenzione di farne una cavalla da salto ostacoli: insieme se ne vanno in giro per la campagna inseguendo le mucche e saltando i fossi…

A un certo punto però Ulla dimostra qualche dote che nessuno si sarebbe aspettato. E quindi perché non provare a… ? Stefano prova. Sapete come va a finire questa storia? Così: Saggio delle Scuole nel 1959 (Stefano 16 anni, Ulla 7), Campionato d’Europa juniores di salto ostacoli a Venezia nel 1960 con l’Italia medaglia di bronzo (con anche Giuseppe Ravano, Fausto Tavazzani, Carla Guidi), vittorie e piazzamenti in serie, gare sempre più difficili, esordio nello Csio d’Italia a Piazza di Siena, partecipazione al Gran Premio Roma, nel 1962 Ulla è al 9° posto nella classifica dei venti migliori cavalli per somme vinte dietro Sunbeam, The Rock, Gowran Girl, Rockette, Posillipo, Merano, Pegaso e Go Bowbee, vale a dire l’aristocrazia del salto ostacoli mondiale… Lei, nata per sbaglio, figlia di una cavalla da tiro e di un purosangue che aveva avuto un attimo di cedimento alla passione, pilotata nella sua crescita da un ragazzo che sarebbe divenuto uno dei più forti cavalieri italiani…

Le due foto qui pubblicate sono una eloquente sintesi di questa favola: in quella in bianco e nero Stefano Carli ragazzino di 16 anni al Saggio delle Scuole nel 1959 con Ulla a soli 7 anni, in quella a colori Stefano Carli ufficiale dei Carabinieri nel 1966 (23 anni) in potenza a Villa Borghese a Roma con Ulla a 14 anni. Una storia da raccontare davvero… !