Arsiè, dove se ti danno la parola la mantengono: anche per i cavalli

Il Sindaco di Arsiè ci aveva dato la sua parola e aveva detto: “Non usciranno dalle nostre mani senza aver scritto sui documenti Non Dpa”

I dieci di Arsiè al momento del sequestro: il Sindaco Strappazzon è stato di parola, li ha consegnati soltanto ora che sui documenti è scritto Non Dpa
Belluno, 11 giugno 2022 – Si fa presto a dire ‘ti do la mia parola’, perbacco.

Ma poi spesso la gente si dimentica, cambia idea, fa finta di nulla: invece ad Arsiè ancora ci tengono alla parola data, e la mantengono.

Vedi in merito alla voce ‘equidi vaganti’. Quelli che Luca Strappazzon, Sindaco del piccolo comune in provincia di Belluno aveva assicurato che sarebbero stati resi Non Destinati alla produzione Alimentare, nonostante lungaggini e problemi burocratici.

Anzia, ad essere precisi aveva detto: “Non usciranno dalle nostre mani senza aver scritto sui documenti Non Dpa”.

Si trattava di nove cavalli e un asino sequestrati perché erano soliti uscire dai recinti del maneggio dove risiedevano. Vagavano poi incontrollati per strade e campi con notevole pericolo per loro stessi e per la circolazione stradale.

Ce ne siamo occupati in marzo, quando a causa di un qui pro quo documentale sembrava che fossero stati resi disponibili alla vendita lasciando la possibilità di acquistarli a scopo macellazione.

Ma era una semplice svista causata dall’eccessiva complicazione della burocrazia dell’anagrafe equidi, francamente incomprensibile per chi di equidi non si occupa abitualmente.

In realtà da subito l’amministrazione comunale di Arsiè voleva mettere al sicuro le vite di questi vagabondi loro malgrado.

E lo ha dimostrato il fatto che se ne sono fatti carico fino ad oggi, quando verranno consegnati nelle mani della nuova proprietaria.

“Tengo molto a ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato in questo frangente” ci ha detto il Sindaco Strappazzon oggi, chiamandoci al telefono, “perché per noi non è stato facile. Non ci era mai capitato di occuparci di un caso del genere, e in un comune piccolo come il nostro non ci sono tecnici dedicati a questo argomento particolare”.

Eppure ci siete riusciti, e avete risolto un bel problema.

“Perché siamo stati capiti e ci hanno dato una mano in tanti. Quindi grazie prima di tutto ai nostri dipendenti comunali, dalla Polizia locale al responsabile dell’anagrafe. Si sono dovuti studiare tutti i regolamenti del caso, un argomento del tutto nuovo per noi. Poi i Carabinieri Forestali e la Usl locale. Grazie anche a Clara Campese, presidente del comitato regionale Fise Veneto e a Cristina Guarda, consigliere regionale del Veneto: con la loro esperienza del settore ci sono state di grande supporto. E infine grazie anche al maneggio dove abbiamo custodito i cavalli sino ad oggi, il Rossato Ranch: sapevamo di averli affidati a mani sicure”.

E ora?

“I cavalli rimarranno ad Arsié, ma hanno cambiato proprietario. Ci fa piacere che continueranno ad essere qui da noi, e che continui l’attività del circolo ippico: è un servizio per la cittadinanza e per i turisti. Ci fa ancora più piacere che la nuova proprietà e un’altra persona si siano fatti carico di rimanere in contatto con noi, per aiutarci a vicenda nel caso ci siano altri imprevisti”.

Tutto è bene quel che finisce bene: e che bello sapere che dalla buona volontà e dalla collaborazione nascono storie come questa, a lieto fine.

Per la cronaca, a lietissimo fine: infatti tre delle cavalle erano gravide in incognito, e in questi mesi hanno sfornato due puledrini, con un terzo in arrivo nei prossimi giorni.

Non Dpa!