Dopo il caso dello zoo di Aalborg, ecco che dagli States spunta un’altra hit per l’estate 2025. Su un blasonatissimo ‘giornalone’ – quello che portò alla luce lo scandalo Watergate tanto per capirci – è apparso un editoriale che ci auguriamo fosse una provocazione in punta di penna per l’establishment trumpiano che da tempo accarezza l’idea di ripristinare la macellazione e il consumo di carne equina nel paese.
Nel pezzo ci si interroga se il consumo di carne equina non potrebbe essere la soluzione ideale – il famoso uovo di Colombo – per il problema del sovrappopolamento dei wild.
Si conta che ce ne siamo 73mila al posto di 27mila. E la loro massiccia presenza costituirebbe un serio rischio per l’ecosistema di molte aree dell’Ovest del paese. Se gli americani cominciassero massicciamente a consumare la carne equina, il problema si risolverebbe rapidamente… O almeno questa l’ipotesi sostenuta nel pezzo.
Ma c’è un problema. E per fortuna! Per la larga maggioranza degli americani, il cavallo, al pari di cani e gatti, è considerato un animale d’affezione e nessuno si sognerebbe di cucinarlo sul bbq.
Raccolta da molti siti locali, la tesi del ‘giornalone’ è stata tradotta in semplice domanda ai comuni cittadini incontrati per strada o al parco con il proprio cane.
Ne è seguita una valanga di no. «È assurdo, folle. Non mangerei cavallo a nessun costo. Che ne sarebbe del magico legame che si crea con questi stupendi e utilissimi animali? No way!».
Per il sovraffollamento dei wild si rimanda a una soluzione più sensata…