A Dubai ci sono gli Arabi

Avete voglia di qualcosa di bello? A Dubai c’è il 17° Campionato internazionale dei cavalli Arabi: qui il link per vederlo in diretta

epa09082292 A horseman guides horse Meral BD from the UAE during the first day of the 16th edition of Dubai International Arabian Horse Championship in Gulf emirate of Dubai, United Arab Emirates, 18 March 2021. EPA/ALI HAIDER
Dubai, 19 marzo 2021 – Nella capitale degli Emirati Arabi Uniti è in corso il 17° Campionato Internazionale del cavallo Arabo di Dubai.

I Purosangue Arabi hanno cominciato la loro kermesse, rigorosamente a porte chiuse, ieri: 20 le classi in programma, l’ultima è dedicata agli stalloni senior e andrà in scena domani.

Su Arabian Essence, anche ora in diretta potete guardare i video delle presentazioni: perché al di là di tutto, i cavalli Arabi sono una vera e propria meraviglia del Creato.

Qui se avete voglia di un po’ di storia.

Se invece preferite la poesia:

«Amate i cavalli e serviteli,

non badate al vostro sacrificio.

Per essi l’onore e per essi la bellezza.

Se i cavalli sono abbandonati dagli uomini,

io li faccio entrare nella mia famiglia,

divido con loro il pane dei miei figli,

le mie donne li vestiranno dei loro veli

e li copriranno con le loro vesti.

Li porto ogni giorno sui campi dell’onore,

portato dalla loro corsa impetuosa

io combatto, il più valoroso».

Ben-el-Abbas, il Santo.

Dalla tradizione araba:

Il sauro, ancora meglio il sauro bruciato. Quando corre sotto il sole, è il vento stesso: il Profeta ama i sauri.

Il sauro è il più leggero. Se vi assicurano di aver visto un cavallo volare, domandate che mantello avesse: se vi rispondono sauro, credetegli.

Il baio è il più forte e frugale. Se vi dicono che un cavallo è saltato giù per un precipizio senza farsi male, domandate che mantello avesse: se vi dicono baio, credetegli.

Come devono avere, cosa devono prendere

Un cavallo deve avere quattro cose larghe: la fronte, il petto, la groppa e le articolazioni.

Quattro cose lunghe: l’incollatura, gli avambracci, il ventre e le anche.

Quattro cose corte: le reni, i pastorali, le orecchie e la coda.

La giumenta deve prendere:

dal cinghiale il coraggio e la larghezza della fronte;

dalla gazzella la grazia, gli occhi e la bocca;

dall’antilope la dolcezza e l’intelligenza;

dallo struzzo l’incollatura e la velocità;

dalla vipera la lunghezza della coda.