Equipedia: B come baio

Le parole hanno un peso specifico molto superiore a quello di tanti elementi chimici della tavola periodica: per questo è importante usarle bene, anche quando si tratta di ‘baio’

Un cavallo da carrozza dello Yorkshire, Mischief - dipinto di Axe, J. Wortley da un manuale del 1906
Bologna, 27 febbraio 2024 – Le parole hanno un peso specifico molto superiore a quello di tanti elementi chimici della tavola periodica: per questo è importante usarle bene.

Oggi siamo arrivati alla B, come ‘Baio‘: uno dei colori di mantello che possono avere i cavalli, il segno caratteristico più evidente e immediato.

L’aggettivo ‘Baio’ si è diffuso dal secolo XIII derivando dal latino badius, attraverso il provenzale bai.

Identifica i cavalli che hanno crini ed estremità nere e corpo nei più vari toni del marrone rossiccio, ed è classificato tra i manteli semplici.

E’ il mantello più diffuso, e i soggetti bai sono tradizionalmente  ritenuti quelli che danno meno problemi dal punto di vista dermatologico.

Ne esistono diverse varietà: ordinario, dorato, castagno, ciliegia, isabella, soprasauro, oscuro sino all’oscurissimo. Quest’ultimo viene detto anche morello maltinto e si distingue dal vero morello solo per le focature su addome, grasselle e muso.

C’è una razza italiana che ammette solamente cavalli dal mantello baio nei suoi ranghi: i Bardigiani, tanto per rimanere in tema ‘B’.

Un proverbio della tradizione araba recita: “Se ti dicono che si è veduto un cavallo volare per l’aria, domanda di che colore era: e se ti rispondono, baio, credilo”.

L’immagine l’abbiamo tratta da questo bellissimo libro, un vero gioiellino: “The horse, its treatment in health and disease with a complete guide to breeding, training and management” di J. Wortley Axe

Se vi siete persi la prima parola della nostra Equipedia, eccola: A come Amazzone.

Da ‘Il Perfecto cavaliere’, di Antonio Locatelli – Tipi de Fratelli Sonzogno, Milano 1825

“…Dividonsi i peli che ricuoprono tutto il corpo del cavallo semplici e composti.

I primi sono quelli d un colore uni non si dice mai nulladimeno che un cavallo è di tale ma ch egli è di tal pelo o mantello.

I peli composti una confusa o distinta mescolanza di variati colori.

Fra peli semplici osservansi:

1 Il baio o sia quello del colore a un dipresso della castagna Esso è più o meno chiaro più o meno cupo o scuro

2 Il baio castagno che più del precedente si accosta al color della scorza di quel frutto

3 Il baio chiaro la cui tinta è meno carica

4 Il baio dorato pendente al colore giallo

5 Il baio bruno o quasi nero. Il cavallo di questo mantello ha comunemente i fianchi, l’estremità del naso e le natiche d’un rosso rilucente avvegnachè oscuro s’appella allora segnato di fuoco. Se dessa tinta gialla anzi che essere cupa è pallida e biancastra il cavallo è allora baio bruno colle natiche lavate

6 Il baio a specchietti vi si osservano de segni più bruni o più chiari che rendono la groppa pomellata e differente dal fondo generale del mantello. Ogni cavallo baio ha li crini e le estremità o sieno le quattro gambe nere, altrimenti non apparterrebbe alla specie de bai ma de sauri: è quindi un pleonasmo il dire baio colle estremità nere”.