Il pony di Churchill torna a Blenheim Palace

Il pony di Churchill si chiamava Rob Roy. Oggi, in dimensione naturale, la sua riproduzione fa parte di una mostra in uno dei luoghi-culto dell’equitazione

La riproduzione del pony di Churchill, Rob Roy, in mostra a Blenheim Palace

Bologna, 5 giugno 2021 – Il cavallo, in legno o stoffa, è stato storicamente uno dei giocattoli più amati dai bambini di tutti i tempi, Winston Churchill compreso. E quelli più fortunati, soprattutto in paesi ippofili come la Gran Bretagna, durante la propria infanzia hanno spesso avuto l’occasione di averne a disposizione anche di veri.

Per tornare a Sir Winston Churchill, il suo si chiamava Rob Roy. Ed era un pony vero, dall’aspetto estremamente determinato. Di quelli che danno del filo da torcere ai loro giovani cavalieri insomma.

Secondo la storiografia del celebre statista britannico, quando Rob Roy e Churchill si incontrarono, quest’ultimo aveva solo sette anni. L’incontro ebbe luogo a Blenheim Palace.

Dove Churchill del resto era nato, si era formato e dove, in età più adulta, si dichiarò alla sua futura moglie Clementine.

Ma Rob Roy non è che uno dei ‘pezzi’ della mostra che dallo scorso 17 maggio è stata aperta proprio a Blenheim. Per offrire al mondo un magnifico spaccato di storia equestre.

Insieme al pony in dimensione ‘uno a uno’ c’è anche uno Shire fatto di legno di salice, una carrozza con decorazioni e, per la prima volta aperta al pubblico, la selleria di Blenheim Palace.

Il tutto a testimoniare la realtà centrale del cavallo in uno dei luoghi storici simbolo per l’equitazione.

Accanto ai luoghi museali, a Rob Roy e ai suoi amici, i visitatori che lo desiderino potranno ‘sperimentare’ la monta all’amazzone. O immergersi nella magia del parco della tenuta.

Dove – c’è chi è pronto a giurarlo – se si rimane in silenzio e si chiudono gli occhi, si può udire in lontananza il suono del corno. E quello dei cavalli al galoppo

 

Foto: fonte H&H