Sono oramai 40 anni che in Cina si è iniziato a preoccuparsi della sopravvivenza dello Przewalski e il particolare ‘quarantesimo’ festeggiato a Urumqi, Regione autonoma dello Xinjiang, nella Cina nord-occidentale è stata l’occasione per annunciare che la popolazione di questa antichissima razza, nelle aree del suo reinserimento in natura, ha superato quota 900.
Il programma di reinserimento degli Przewalski in Cina data 1985, quando i primi soggetti vennero trasportati in volo fino nella Provincia di Gansu, nel nord-ovest.
Nativa del bacino del Junggar nello Xinjiang e della Mongolia, questa razza è compresa tra le ‘super-protette’, fiera rappresentante di una evoluzione che, secondo gli studiosi, è in marcia da 60 milioni di anni.
Grazie ad anni di sforzi scientifici di conservazione, tra cui il ripristino dell’habitat, un sistema di monitoraggio e programmi graduali di reintroduzione in natura, la popolazione ha registrato una crescita costante.
Secondo Yu Minghai, vicedirettore dell’ufficio forestale e dei pascoli dello Xinjiang, il Centro di allevamento e ricerca sui cavalli selvatici dello Xinjiang, il più grande centro di allevamento di cavalli di Przewalski in Asia, ha allevato finora oltre 800 esemplari di questa specie e ne ha rilasciati 146 in natura in 18 gruppi separati. Attualmente, lo Xinjiang ospita 546 cavalli di Przewalski. Circa un terzo di quelli esistenti sul pianeta.
Un totale di 41 cavalli sono stati trasferiti in Mongolia e in alcune regioni cinesi, tra cui Gansu, Ningxia e Mongolia Interna. Queste collaborazioni interregionali mirano a fornire un habitat più ampio e diversificato per la specie, sostenendone ulteriormente il recupero.

«La crescita della popolazione di cavalli di Przewalski è il risultato degli sforzi congiunti di più parti», ha affermato Li Linhai, vice segretario generale dell’Associazione cinese per la conservazione della fauna selvatica, aggiungendo che il recupero della specie sull’orlo dell’estinzione è un chiaro esempio dei più ampi risultati ottenuti dalla Cina nella protezione della fauna selvatica.
Propaganda? Forse. Ma nel frattempo gli Przewalski ringraziano.
Fonte: Xinhua