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Home | Etologia & Benessere | Sport Equestri: il percorso responsabile della Fise

Sport Equestri: il percorso responsabile della Fise

Sport Equestri: il percorso responsabile della Fise per l'iscrizione ai ruoli federali dei cavalli Destinati alla Produzione Alimenatre e quelli NON DPA con il Nuovo Regolamento in vigore dal 1 gennaio

18 Giugno 2019
di Redazione Cavallo Magazine

Roma, 16 gennaio 2018 – L’incontro con la stampa del Presidente della Federazione Italiana Sport Equestri Marco di Paola organizzato il 15 gennaio presso il Polo Club di Roma è stato caratterizzato nelle battute finali alla questione Cavalli Destinati alla Produzione Alimentare iscritti ai ruoli Federali con l’attuazione dell’articolo 33 del Regolamento Generale introdotto dalla Fise a partire dal 1 gennaio 2018.
Vi proponiamo la lunga dichiarazione di Marco di Paola e la registrazione:
“Il cavallo per noi è un compagno di sport, di vita, di giochi dei nostri figli però nella comunità è anche un animale da reddito e può anche essere utilizzato per fini alimentari nella filiera umana ma anche in altre attività purtroppo da reddito. La Federazione ha sempre avuto questo tema nel suo cuore.
Diversi Presidenti, ha cominciato il Presidente Croce, poi l’ha seguito anche Paul Gross e i Commissari, hanno fatto interventi sull’argomento cavalli Destinati alla Produzione Alimentare e NON DPA. La Federazione ha sempre cercato di orientare i nostri proprietari verso una scelta responsabile che è quella di dichiarare i Cavallo Non Destinati alla Produzione Alimentare. Purtroppo questa scelta negli anni, cominciata 2007, non ha mai avuto una attuazione concreta. Il Presidente Croce fece un passo con la circolare attuativa poco prima della fine del suo mandato nel 2008, questa circolare stette un mese in vigore, a gennaio del 2009 fu sospesa.

Poi ci fu l’intervento del Commissario del 2015 – ndr Gianfranco Ravà – con il convegno e un libro sulla gestione dei cavalli ed in particolare sul fatto che i cavalli dovessero esseri dichiarati NON DPA. Anche questa scelta dei commissari poi non fu attuata nella gestione successiva di Orlandi attraverso una circolare. La dimostrazione è che all’interno del nostro sistema tantissimi cavalli DPA che gareggiano quotidianamente tutte le settimane. Non è un numero impressionante, noi lo stimiamo intorno al 20-25% dei nostri tesserati. Su questo argomento – ndr Cavalli DPA/ NON DPA – a dicembre nell’approvare la prima parte del Regolamento Generale Fise che è già entrato in vigore ci siamo confrontati in maniera molto molto seria, molto responsabile perché di fronte a questi temi non è permesso il fanatismo, non è permesso l’estremismo, ci vuole molta responsabilità anche perché stiamo parlando di un tema che non è obbligatorio a livello di Legge. La Fei –  ndr Fédération Équestre Internationale  – non regolamenta, lo Stato Italiano  concede la facoltà e non l’obbligo”. Il Presidente si riferisce alla scelta del proprietario di destinare il cavallo alla produzione animale secondo la Legge italiana in vigore – con specifico registro somministrazione farmaci, tracciabilità dei trasporti, ecc.. – oppure sempre secondo il libero arbitrio del proprietario dichiarare su passaporto del proprio cavallo “Non Destinato alla Produzione Alimentare”.
“Devo dire che con un po’ di coraggio, – prosegue Marco di Paola – se mi è consentito, non tanto mio ma dei miei consiglieri, perché noi siamo un team abbiamo detto perché non proviamo a fare un percorso responsabile in questo senso e cercare di portare i proprietari dei cavalli, i cavalli sono vittime di questo discorso, verso una scelta responsabile senza costringerli ma con un processo di sensibilizzazione, di amore e di condivisione. Il primo passaggio è stato mettere questo argomento all’interno del regolamento centrale con l’articolo 33 del nostro Regolamento Generale.
L’associazione di categoria Confagricoltura che rappresenta gli allevatori e il Mipaaf stesso ci hanno scritto già due lettere dicendo: Signori cosa state facendo su questo argomento che non è un obbligo né di legge italiana né di legge Fei quindi ci state creando una disparità di trattamento rispetto agli altri stati. Noi su questo argomento, insieme al Vice Presidente Bicocchi con delega della parte allevamento e Mipaaf, stiamo aprendo adesso un tavolo sereno di confronto, stiamo spiegando e spiegheremo quelle che sono le nostre ragioni e le nostre idee e vorremmo condividere un percorso per riuscire come prima Federazione al mondo ad avere un repertorio dove possono entrare soltanto cavalli che siano non destinabili alla produzione alimentare umana. Perché la Federazione è una federazione sportiva perché possiamo indirizzare i nostri utenti verso le scelte ma non possiamo obbligarli.
Noi riteniamo che il cavallo è un compagno non di sport ma di vita che deve avere una vita serena vicino a noi fino alla fine vorremmo sensibilizzare tutti i nostri utenti di cui la maggior parte già sono sensibili a questo argomento però qualcuno magari in maniera per non conoscenza vorremmo sensibilizzarli e portarli verso questa direzione
”.

Marco di Paola prosegue, incalzato da Maria Lucia Galli di Cavallo2000.it, ad esporre le proprie idee con eventuali progetti per “recuperare” i cavalli a fine carriera oppure i cavalli della scuola con ancora potenzialità. La Federazione sta ri-prendendo in considerazione “Cavalli a riposo”, progetto federale di qualche anno fa, mai attuato, ancora valido su cui investire per una decorosa pensione ai tanti cavalli. Un impegno che Marco di Paola paragona alla vittoria di una medaglia sportivo e promette che il consiglio federale si confronterà per trovare una modalità concreta di sostegno al progetto e che non sia solo un “manifesto” da sito web.
Noi di Cavallo Magazine abbiamo messo il “nodo al fazzoletto”…

Tags: etologia etologia & benessere federazione italiana sport equestri giuseppe bicocchi marco di paola maria lucia galli people & horses polo club roma sport equestri
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