In questi giorni si parla tanto di Ascot, qui da noi in Italia più per cappellini e royal gossip che altro.
Ci piace quindi ricordare una donna che ad Ascot è stata protagonista con diversi ‘cappelli’, metaforicamente parlando: figlia di un proprietario vincente, jockey, allenatrice di una della scuderie più blasonate al mondo: Franca Vittadini.
Sarà che lei c’è sempre stata, nel mondo delle corse al galoppo: Franca Vittadini è figlia dell’allevatore e proprietario Carlo Vittadini, che con Grundy nel 1975 vinse la 2.000 Ghinee irlandese, il Derby di Epsom, l’Irish Derby.
E le King George VI and Queen Elizabeth Stakes: una corsa che è ritenuta la seconda tra le 10 più grandi di tutti i tempi (classifica stilata da L’Observer, n.d.a.).
In quell’anno memorabile la giovane Franca era lì a guardare, mentre la storia dell’ippica si dipingeva dal vero anche con il blu e il giallo, colori della scuderia di famiglia.
Ma Franca Vittadini ha saputo fare di meglio che recitare la parte di figlia della Milano-bene, limitandosi a godere di quello che si era trovata attorno nascendo.
Una volta terminati gli studi andò a lavorare nello storico allevamento comprato dal padre nei primissimi anni ‘60 a Newmarket con i proventi delle vincite di Grundy, Beech House Stud.
E a montare in corsa come amateur jockey di riconosciuto talento: ha vinto la prestigiosa Ladies’ Diamond Race al King George di Ascot 4 volte.
Una volta venduto lo stud di Newmarket allo sceicco Hamdan bin Rashid Al Maktoum, Vittadini è tornata in Italia dedicandosi all’allevamento di famiglia a Oriano, in provincia di Varese. Dove svolge un ruolo fondamentale: prepara i puledri.
I Purosangue Inglese a 18 mesi vanno presentati alle aste che si tengono in ottobre, e devono essere pronti sia fisicamente che da un punto di vista psicologico.
Occorre fornire loro una adeguata alimentazione affinché si presentino al meglio, già atletici. Non sono domati a sella ma devono saper sfilare tranquillamente a mano nel ring, anche la toelettatura è importante e si tratta di un lavoro tecnico, molto specifico.
Tutto questo Franca Vittadini sa farlo molto bene, come le è riconosciuto da tutto il mondo ippico.
Dal 2016 è racing manager della scuderia Dormello-Olgiata.
Il marchese Incisa della Rocchetta le affida i cavalli che correranno con la mitica giubba bianca con la croce di Sant’Andrea rossa, portata così in alto da Federico Tesio e dalla lunghissima lista dei suoi vincitori. L’ultimo e più straordinario dei quali, Ribot, Tesio non riuscì a vedere in pista.
Vittadini ha avuto invece la gioia di veder vincere di nuovo un cavallo della Dormello-Olgiata in una gara importante dopo 42 anni: è stato nel 2019, con Lamaire che ha vinto le Oaks d’Italia.
Oggi la signora Vittadini è ancora lì, in mezzo alle fattrici e ai puledri, dedicandosi anima e corpo a quel mondo in cui è nata per caso, ma dove ha scelto di crescere e diventare una professionista di estrema serietà, da Gruppo 1.
In una intervista di qualche tempo fa ci aveva detto: «In allevamento mi occupo dei puledri ogni giorno, la sveglia è alle 6 e si continua per tutta la giornata: ma la mia gioia è camminare tra i paddock, e guardare i foal che giocano e crescono».
Beech House Stud
Si trova sulla Cheveley Road a Newmarket, nel Suffolk. Da semplice appezzamento di terreno appartenente all’allevamento del colonnello Harry LB McCalmont (1861-1902) in cui nacque anche Isinglass. Divenne un importante stud a se stante quando nel 1930 lo acquistò Martin H. Benson, proprietario di Windsor Lad (vincitore di Derby, St. Leger Stakes, Coronation Cup ed Eclipse Stakes). E anche di Nearco, che acquistò per £ 60.000 nel 1938 direttamente da Federico Tesio.
Nearco era così prezioso che per lui costruirono un bunker durante la seconda guerra mondiale, per proteggerlo da eventuali bombardamenti.
A giusta ragione: infatti (grazie anche all’eccezionale parco fattrici che formò il suo harem) divenne uno dei più importanti stalloni di sempre.
Nel 1960 Beech House Stud venne acquistato da Sir Victor Sassoon, uomo d’affari di origine ebraica nato in Italia nel 1881: tra i suoi cavalli più importanti Crepello e St.Paddy.
Pochi anni dopo la vedova di Sassoon vendette l’allevamento a Carlo Vittadini.

Franca Vittadini, foto di Stefano Grasso