Si sapeva che sarebbe successo, ciò nonostante il dolore è comunque potente perché non si è mai pronti, anche se consapevoli: questa notte ci ha lasciato Patrizia Lagomarsino, una donna che nel mondo del nostro sport – in particolare in quello lombardo – ha occupato una posizione di primissimo piano nei tanti ruoli da lei ricoperti nel corso di una vita dedicata ai cavalli.
Lagomarsino è un nome che a Milano vuol dire Centro Ippico Lombardo: il padre di Patrizia, Severo Lagomarsino, era infatti il presidente del Cil quando la gloriosa istituzione milanese (nata nel 1930 come centro privato poi divenuto pubblico cinque anni più tardi) ha vissuto la rifondazione nel 1970, con l’inaugurazione ufficiale il 24 ottobre, grazie proprio alla sua volontà e intraprendenza.
Patrizia ha ereditato da suo padre passione, forza d’animo, determinazione, caratteristiche che l’hanno contraddistinta per tutta la vita fino all’ultimo istante vissuto questa notte, e che lei ha trasmesso a sua figlia Marina Cima, a sua volta persona di importante presenza nel mondo dello sport equestre.
Impossibile pensare a Patrizia senza ‘vedere’ l’intero movimento sportivo di una regione forte e dinamica come la Lombardia: dal settore pony a quello delle segreterie, dall’istruzione alla dirigenza, dall’organizzazione alla semplice consulenza, dalla storia al futuro… lei è sempre stata ‘dentro’ tutto questo.
Il segno della presenza di Patrizia nei meccanismi dello sport equestre lombardo è forte e distinto: rimarrà ben evidente per tutti noi.
























