Gli allevatori del cavallo Tolfetano di Cottanello e il Carnevale Romano: quando i protagonisti li hai visti crescere

Un amalgama fatto di passione e impegno: così gli allevatori di Cottanello portano avanti la tradizione, usando nuovi strumenti e antiche sapienze

Alla presentazione del XII Carnevale Romano, foto di Robbi Hubner per Accademia del Teatro Equestre

Roma, 25 febbraio 2020 – Stando in mezzo ai cavalli tanti anni, un po’ di persone le incontri: amazzoni , cavalieri, addestratori, allevatori, proprietari, ma spesso le qualifiche si sovrappongono e diventa difficile definire insiemi graniticamente identificabili.

Ma in quel caotico archivio che è la mia testolina c’è una categoria che racchiude alcune persone  che mi sento di definire amici, e tra questi ci sono sicuramente Alessandro Volpi e tutti i cavalieri e le amazzoni dell’Associazione cavalieri e allevatori del cavallo Tolfetano di Cottanello.

Perché li conosco da tanti anni, perché insieme abbiamo passato giornate bellissime a cavallo, perché non li ho mai visti cambiare dalla prima volta che li ho conosciuti – seri e corretti erano, seri e corretti continuano ad essere  – e perché ci sono persone con le quali ti trovi bene dal primo momento e tanto basta.

Uno dei perché di questa amicizia è stato sicuramente Mauro Perni, che me li ha presentati e fatti conoscere: e lui sicuramente sapeva già che saremmo andati d’accordo, mannaggia al destino che ce lo ha portato via.

Quindi è stata una grandissima soddisfazione vederli partecipare, appena qualche giorno fa, alla presentazione della XII edizione del Carnevale Romano avvenuta a Palazzo Valdina, un complesso che fa parte della Camera dei Deputati: e tre cavalieri con addosso gli abiti dei butteri, con la mazzarella orgogliosamente tenuta tra le mani, ci stavano davvero bene in quella sala che grazie a Marco Lepre e alla sua associazione si era riempita di persone, costumi, eleganza e cultura.

Così mi è venuta voglia di fare due chiacchiere diverse dal solito con Alessandro Volpi, presidente dell’associazione di Cottanello: e perdonate il “tu” che potrebbe essere considerato poco professionale ma, viste le premesse, capite bene che sarebbe del tutto artificioso utilizzare il “lei” di prammatica.

Alessandro, il 21 febbraio scorso eravate con Marco Lepre al Carnevale Romano, vi siete guadagnati strada facendo un posto nel cuore degli appassionati che vi ritrovano alle manifestazioni italiane più importanti del settore equestre, a cominciare da Fieracavalli Verona: ma da dove siete partiti?

“Dai trekking, dalle passeggiate in compagnia degli amici: poi grazie a quel maestro che è stato per noi Mauro Perni un po’ alla volta siamo passati alle piccole manifestazioni, e man mano che ci perfezionavamo a quelle sempre più importanti”.

Quale è stato l’ingrediente indispensabile di questo viaggio?

“L’impegno, sicuramente: noi ci troviamo praticamente tutte le domeniche dell’anno per lavorare insieme e abbiamo sempre fatto tesoro di quello che persone più esperte e competenti di noi potevano insegnarci. E abbiamo avuto la fortuna di trovarne tante che ci hanno chiamati a rappresentare il mondo che amiamo così tanto, quello dell’allevamento legato alla cultura equestre del nostro territorio nazionale e alla monta da lavoro: oltre a Mauro anche Marco Lepre e Maria Baleri, che con la loro fiducia ci spingono a continuare su questa strada”.

E quale è la caratteristica principale della vostra associazione?

“La passione, che ci motiva a lavorare tutti insieme creando quell’amalgama fondamentale non solo per i nostri spettacoli, ma anche per la nostra vita di relazione. Abbiamo cominciato nel 2000, ormai vent’anni fa: il nostro intento è sì quello di divertirci, ma insieme a questo portiamo avanti anche la valorizzazione del nostro patrimonio allevatoriale perché i nostri cavalli, la loro qualità sono la parte più importante di tutto quello che facciamo. Non potremmo fare nulla di bello e piacevole, se i nostri Tolfetani non fossero quello che sono: e sempre grazie a persone come Mauro e Torquato Santoni, che ci hanno coinvolti e indirizzati verso di loro che sono sì originari della Tolfa, che anche da noi con gli anni si sono guadagnati un posto non solo nelle nostre vite e nelle nostre famiglie, ma anche sul nostro territorio che così bene si adatta alle loro caratteristiche”.

Li voglio ricordare tutti, i cavalieri e le amazzoni che da Cottanello, in provincia di Rieti, portano avanti la storia del cavallo Tolfetano: Matteo Alfonso, Moreno Pezza, Giada Gennaretti, Michela Picchi e Kiril Fascicolo che sono i più giovani.

Poi i veterani: Raffaella Castrechini, Simona Gennaretti, Luca Giannini, Antonio Volpi, Fabrizio Gilestri, Francesco Giannini, Giacinto Giannini, Giampiero Calagreti, Stefano Ercolani, Giovanni Toschi, Alessandro Pezza, Fabio Capuano, Romolo Masci e Alessandro Volpi.

Siamo stati insieme tra i box di una fiera sotto la pioggia fredda di novembre con i cavalli che curiosavano dalla mezza porta dai box, tra le ginestre che esplodevano di profumi in una splendida giornata di maggio, sui sentieri che portano ai loro bellissimi pascoli in montagna con i puledri da spostare. E  con i piedi sotto il tavolo di casa, apparecchiato con le cose buone che fanno le mamme e così ti senti in famiglia.

Non sono mai cambiati, se non in meglio: ma la cosa che mi piace di più è davvero che sono, ugualmente, sempre gli stessi.