Quando Brunello fa rima con cavallo

Sulla strada giusta….anche con i cavalli! Perché il Brunello è speciale, se a dare una mano ci sono anche i cavalli: qui Caitpr

Francesco Contini con uno dei suoi cavalli, foto d'archio da La Nazione
Siena, 28 febbraio 2021 – Piano piano il movimento cresce: perché per fare le cose in modo naturale ci vuole tempo, le scorciatoie non funzionano.

Come coi cavalli, del resto: e anche con il vino è la stessa cosa, vedi alla voce Brunello di Montalcino.

Perché alla lista delle aziende che stanno muovendosi verso una gestione sempre più sostenibile dei propri terreni si è aggiunta la Piombaia  di Francesco Cantini, che ha iniziato a lavorare le vigne con l’aiuto dei cavalli.

Giovane e con le idee chiare sulla strada da percorrere, Cantini ha cominciato a fare esperienza biodinamica da qualche anno con un orto che dà prodotti straordinari.

E ora ha deciso di allargare ad altri settori dell’azienda gli stessi principi.

Così è nata la collaborazione con alcuni esperti del lavoro agricolo con i cavalli.

Qui alla Piombaia il progetto è di convertire la vigna, un gioiellino di nicchia, al biodinamico e non solo.

Effettuare cioè tutti i lavori richiesti dalla coltivazione con macchine agricole a trazione equina, per l’appunto.

Spiega Cantini: “Si tratta in sostanza di aiutare la vigna a ricostruirsi un equilibrio naturale simile per esempio a quello del bosco che trova in se stesso il modo di vivere bene. Nelle mie vigne pascolano cavalli, papere, oche e ci vivono anche molte quaglie che contribuiscono a mantenere il verde delle erbe e a concimare in modo naturale il terreno. Questo porta anche a rendere equilibrata la presenza di insetti che autonomamente combattono altri parassiti. Gli animali sono liberi di girare per le vigne e vengono portati in grandi recinti solo quando ci sono i germogli di cui sarebbero naturalmente golosi. Per fare questo occorre essere convinti che la terra è viva, occorre capirla e credere anche in aspetti come le fasi lunari nello sviluppo delle piante e nella vita del terreno, proprio come l’influenza che ha la Luna nelle maree”.

E’ stato difficile questo passaggio?

“All’inizio ha suscitato nei produttori molte perplessità e anche qualche ironia, oggi diversi mi chiedono consigli ed altri cercano di osservare per fare altrettanto nelle loro aziende. Sono circa una decina i produttori che si stanno approcciando al biodinamico. Attualmente, con due amici e colleghi, Francesco Mulinari de ’L’Aietta’ e Federico Ciacci di ’Villa i Cipressi’ stiamo addestrando dei cavalli al tiro di carrozze per organizzare dei tour nelle nostre aziende ed anche per il traino di attrezzi per sostituire in alcuni lavori i trattori”.

Le condizioni per riuscire ci sono tutte: passione, voglia di lavorare e di imparare e non ultima…il pieno sostegno familiare.

“Sono molto orgogliosa del progetto di mio figlio – ha detto la madre di Francesco, Stefania – che sta mettendo mettendo a frutto il tempo dedicato a lunghi studi in materia e ovviamente spero che i risultati gli diano ragione”.

Allora via, al lavoro: i cavalli aspettano.

Nel video troverete anche una intervista a Chiara Chiucchiù e a Giorgia, cavalla Caitpr di 8 anni.

La cosa più bella? Che per Chiara è più difficile da gestire un trattore, che non un cavallo.

Qui un’altra bella storia di cavalli al lavoro: Pasquale Dedda e il suo Unick, e qui la fonte della nostra notizia, da La nazione