A Le Padovanelle trotto e attacchi insieme, perché tutto è bello a redini lunghe

Una vera combinata a redini lunghe quella che si è tenuta all’ippodromo Breda di Padova in occasione della Coppa delle Regioni Fise: trotto e attacchi insieme, in uno scambio di passione, emozioni e cultura equestre che arricchisce tutti

Padova, 24 giugno 2019 – Un fine settimana all’insegna delle redini lunghe quello che si è tenuto all‘ippodromo Breda di Padova, meglio conosciuto come Le Padovanelle: tutto è successo sabato 22 giugno 2019, con la corsa al trotto del Palio delle Regioni abbinata alla Coppa delle Regioni Attacchi Fise.

A raccontarcelo è Nicoletta Danieli, istruttrice Fise con trascorsi in volteggio, dressage, salto ostacoli e attacchi (oltre che il pallino di convertire PSI e Trotter in cavalli da sport) e un presente da driver dilettante nelle corse al trotto: ha sognato e fortemente voluto questa formula che unisce due discipline equestri con troppi punti in comune per non arricchirsi l’un l’altra, unendosi in pariglia.

Signora Danieli, come è nata questa idea?

«Alcuni mesi fa è stata stabilita la location per la Coppa delle Regioni Attacchi Fise di combinata: l’ippodromo di Padova. Tra gli organizzatori anche Paolo Stecca, uno dei miei istruttori: con lui e altri si è pensato, per una volta, di unire due sport equestri a redini lunghe che sono però normalmente molto distanti tra loro. Personalmente tenevo molto a portare avanti questa cosa per dimostrare che anche il trotto può essere uno sport senza secondi fini, al di fuori del mondo delle scommesse e unire quindi due discipline diverse in una unica passione. Da qui l’idea di presentare questa corsa spettacolo, dove si sarebbero abbinate le regioni in gara ad altrettanti cavalli da trotto in collaborazione con il Gentlemen Driver Club del Veneto: tra loro Raffaello Ruffato si è proposto per portare avanti questa idea, la risposta del club è stata entusiastica, quindi siamo andati avanti con organizzazione e sabato 22 giugno, al termine della gara di dressage della combinata attacchi della Coppa delle Regioni Fise c’è stata una sfilata delle regioni in gara assieme ai cavalli che poi avrebbero disputato la corsa, rappresentandoli. C’è stato un vero e proprio tifo da stadio e una grandissima partecipazione da parte del pubblico, un momento davvero bellissimo. I concorrenti iscritti alla Coppa delle Regioni erano quasi 100, quindi già solo loro hanno garantito un calorosissimo sostegno, ma c’era anche un discreto pubblico nonostante la mattina un brutto temporale avesse provato a scoraggiare gli entusiasmi. Ma noi non ci siamo dati per vinti, e sono contentissima perché si è realizzato quello che è il mio sogno da tanto tempo: quello di lottare tutti insieme per un obiettivo comune, quello di portare avanti lo sport equestre a 360° mettendo al centro di tutto la cultura e l’amore per il cavallo».

Chi c’era in pista?

«Tanti ottimi gentleman driver tra cui il bolognese Miller Zanichelli e anche un professionista, Luca Talpo, alle guide ma soprattutto tra i cavalli molti trotter con il nome che inizia per “O” e “N”, quindi cavalli di 11 e 12 anni (ai trottatori viene assegnato il nome che deve cominciare ogni anno con una data lettera dell’alfabeto, in successione costante – n.d.r.). Vorrei ringraziare di cuore tutti: i driver partecipanti Miller Zanichelli, Massimo Bressan, Otello Zorzetto, Stefano Lago e Luca Talpo, l’allenatore Remigio Talpo, Giulio Tronca che ha fortemente voluto una categoria dedicata ai paradriver, il segretario-handicapper-factotum de Le Padovanelle Gianandrea Capuzzo che si è lasciato travolgere con entusiasmo da questa idea e ci ha dato la sua più completa disponibilità in tutte le occasioni, il gentleman driver Raffaello Ruffato che ha lavorato molto perché si realizzasse questo progetto».

I momenti più belli?

«Tanti, veramente tanti: le testimonianze dal vivo di tanti driver con disabilità che hanno parlato in diretta durante lo spettacolo serale, ci hanno fatto emozionare. E poi quando il driver Miller Zanichelli, quello venuto più da lontano essendo di Bologna mi ha fermata per dirmi “Sai, erano almeno 20 anni che non sentivo il pubblico che appaludiva così dagli spalti” ed era commosso, con le lacrime agli occhi perché davvero c’era un entusiasmo da Amerique. E i guidatori di attacchi che mi dicevano di essersi emozionati in un modo incredibile guardando l’auto-start, moltissimi tra loro non avevano mai visto una corsa al trotto. E infine devo essere onesta, è stato così bello vedere il mio cavallo, Naglo Wise, agli ordini di Raffaello Ruffato per i colori della Valle d’Aosta: perché lui ha 12 anni, è un trottatore che ha corso in pista sino ai 9 anni partecipando a 100 corse in carriera e poi in 8 mesi è diventato un perfetto cavallo da attacchi, che mi ha fatto ottenere ottimi risultati nella gare delle categorie brevetti e ora si è riqualificato per correre in pista: certo, trotta proprio come un trottatore anche quando facciamo attacchi. Ma è intelligentissimo, duttile e generoso: la concretizzazione perfetta di questa idea fissa che adesso è diventata vera, mettere assieme tutto il mondo delle redini lunghe grazie a questo magnifico minimo comun denominatore chiamato cavallo».

E che ancora una volta, sottolineiamo noi, mette in luce la qualità strepitosa dei cavalli da trotto che mettono classe, forza e impegno in tutto quello che fanno.

Per la cronaca, nella giornata di domenica anche il presidente della Fise, Marco Di Paola, si è lasciato tentare dal guidare una bella pariglia di grigi del team Morbis; per quanto riguarda il palio delle Regioni questi i partenti: Alto Adige con Massimo Bressan, Valle d’Aosta con Raffaello Ruffato, Emilia Romagna rappresentata da Otello Zorzetto,  Puglia con Luca Talpo, Lombardia con Miller Zanichelli e il Veneto con Stefano Lago.

Primi ad arrivare al palo Stefano Lago e Offen Matto, un sacco di mele il premio della corsa – oltre all’onore, ovviamente.