Assisi: il Piatto di Sant’Antonio e il miracolo dei cavalli

A Santa Maria degli Angeli ancora oggi con la Festa del Piatto di Sant’Antonio Abate si ricorda il miracolo che il santo fece attorno al 1860, salvando i cavalli colpiti da un morbo pernicioso: domenica 20 gennaio 2019 nella cittadina della Porziuncola il clou della manifestazione, con la tradizionale processione religiosa alla quale interverranno anche i cavalli, sia montati che attaccati

Assisi, 17 gennaio 2019 – La Festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, è particolarmente sentita sin dal medioevo nelle comunità che vivono di agricoltura e allevamento e ancora oggi la tradizionale benedizione di piccoli e grandi amici a quattro zampe (o gambe, come si dice per quanto riguarda i cavalli) è un appuntamento molto sentito da chi li possiede e se li tiene vicini.

Nel calendario canonico la sua ricorrenza cade oggi, 17 gennaio, ma i festeggiamenti sono spesso rimandati alla domenica seguente  per ragioni di moderna opportunità: e si adeguano alla bisogna anche a Santa Maria degli Angeli, cittadina in provincia di Assisi dove dal 1860 o giù di lì si continua a osservare un voto fatto in occasione di una zoonosi che falcidiava i cavalli, creando gravi danni all’economia locale e in particolar modo alle comunicazioni in quanto diligenze, carrozze  e postali (già messi a dura prova dall’arrivo della ferrovia, proprio di quegli anni)  rischiavano di rimanere paralizzati dalla mancanza della loro forza motrice.

Il voto fatto dai cittadini angelani prevedeva l’offerta ogni 17 gennaio di un piatto completo (regolato da un preciso  menu) ai poveri: oggi la volontà  beneficenza si esprime in altri modo più complessi, ma il Piatto di Sant’Antonio rimane il mezzo tramite cui recuperare i fondi necessari alle opere di bene e raccoglie attorno a sé una via sociale molto intensa, che dura tutto l’anno e stimola anche il continuo arricchimento iconografico legato al santo nato in Egitto nel 251.

Piatti artistici, dipinti, opere di artigianato e d’arte legate all’occasione sono custodite ed esposte dall’Associazione Priori Emeriti che gestisce anche il Museo dedicato al Santo  e sono visibili in questi giorni al Palazzo del Perdono. proprio di fianco alla Basilica che protegge la Porziuncola di San Francesco.

A coordinare le attività legate a questa festa è il Comitato dei Priori Serventi del Piatto (che per statuto devono rimetterci qualche soldo di tasca propria, durante l’incarico), che assieme ai Priori entranti (quelli che saranno in carica l’anno successivo) e a quelli uscenti (dell’anno precedente) ridanno vita alla devozione che nacque da quel miracolo che salvò tanti cavalli: domenica 20 gennaio 2019 il momento culmimante delle celebrazioni con la processione, la distribuzione dei pani benedetti e la benedizione di cavalli, cavalieri e attacchi che come ogni anno assieme seguiranno la statua di Sant’Antonio Abate portata per le strade angelane da un carro aagrcolo trainato da una magnifica coppia di buoi.

Questo il programma della gornata di domenica 20 gennaio 2019: alle 9 in Piazza Garibaldi, il raduno di tutte le Prioranze.

Alle 9.45 la partenza del corteo per l’ingresso in Basilica Papale e alle 10 la Santa Messa con investitura e giuramento dei Priori Entranti. Alle 11.15 la Processione Solenne per le vie del Paese con la fanfara a cavallo dei Carabinieri, delle autorità e delle associazioni. Alle 12.30 sul sagrato della Basilica Papale la benedizione solenne degli animali e del pane offerto dai Priori Serventi; distribuzione del pane benedetto. Alle 13 la consumazione del “Piatto di Sant’Antonio” nei ristoranti aderenti.

Nel pomeriggio, alle 16.30 al Teatro Lyrick, lo spettacolo della Scuola “Patrono d’Italia”, Istituto Comprensivo Assisi 2, alle 19 la consumazione del Piatto di Sant’Antonio nei ristoranti aderenti. Gran finale alle 21 nella Taverna dei Priori, con l’estrazione dei biglietti della lotteria e “Strufolata”. Lunedì 21 gennaio infine, il passaggio di testimone: appuntamento alle 9.30 in Piazza Garibaldi con il raduno dei Priori Serventi ed Entranti e la consegna della Statua del Santo ai Priori Entranti. Alle 12.30 nella Taverna dei Priori in pranzo del passaggio di consegne con le autorità locali.

Fino al 20 gennaio, inoltre, rimarranno aperte l’Osteria dei Priori (al Palazzo del Capitano del Perdono, dalle 17 alle 19.30: possibile visitare anche la mostra “Le tradizioni contadine” a cura di Rino Gaudenzi, con gli attrezzi e gli utensili storici della tradizione contadina) e la Taverna dei Priori all’Antico Ristorante Biagetti, con tante iniziative ogni sera dalle 20 e fino a tarda sera, con musica e serate a tema: tra le iniziative in programma, particolarmente sentita quella di mercoledì 16 con “La Tradizione”.

L’edizione 2019 del Piatto di Sant’Antonio ha il patrocino della Regione Umbria, della Città di Assisi e dell’Associazione Priori Serventi del Piatto di Sant’Antonio Abate.

L’immagine del Piatto di Sant’Antonio 2019 e della Festa è un originale creazione del maestro Gianpiero Magrini.

Essa, richiamandosi appunto alla storia della nascita del Piatto di Sant’Antonio, rappresenta il protettore degli animali insieme a un cavallo, e circondato da elementi tipici della cittadina della Porziuncola: dall’alto in senso orario, oltre appunto alla Porziuncola, la fontana delle 26 cannelle, la Basilica di Santa Maria degli Angeli, e il Palazzetto del Perdono. 

All’immagine del Piatto 2019 si aggiunge il busto creato dal Priore Servente 2019, Hernan Diego Mendez, che andrà ad arricchire la collezione del Museo dei Priori, ospitato al Palazzo del Capitano del Perdono.

Diretta streaming dell’evento su Terrenostre le cui telecamere riprenderanno in diretta la cerimonia.

Ricordiamo, en passant, che oltre a fuochi e falò propiziatori, macelli chiusi, sale benedetto sparso in stalle e scuderie e lumini accesi sotto le immagini del Santo Abate il modo migliore per festeggiare il Patrono degli animali e i suoi beniami è quello di rispettarli e trattarli bene (anche montandoli, e attaccandoli bene!), oggi come ogni altro giorno: una volta i nostri nonni lasciavano loro in questa occasione un giorno di riposo, li governavano in modo speciale strigliandoli alla perfezione e per quanto possibile viziandoli per quanto possibile con speciali profende.